domenica 8 dicembre 2013

Per il laboratorio di metodologia del gioco - valutazione - ultimo post!

Ultimo post per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione di questo anno accademico: la valutazione ed un saluto per ringraziare tutti i partecipanti.
Sulla valutazione. Riporto sotto le risposte che avete formulato in modo anonimo alle due domande poste (quale aspetto ritenete opportuno conservare, e quale aspetto ritenete opportuno cambiare). Ringrazio per le tante positive considerazioni e per gli spunti di approfondimento contenutistici e metodologici che avete segnalato (maggiore durata del corso, Rodari, l'uso del blog). Ringrazio anche per le preziose ed utili osservazioni critiche (molto meglio una critica franca e diretta di altre modalità...). Concordo sul problema del laboratorio: non ha molto senso farlo dopo il corso. Se avessi potuto avrei alternato corso e laboratorio, facendo interagire gioco e riflessione teorica. Comprendo quindi come la mancata interazione con il laboratorio possa aver dato al corso un aspetto più teorico. Terrò presente, se ci sarò ancora il prossimo anno, tutte le vostre indicazioni. Grazie di cuore per aver seguito fino all'ultimo giorno nonostante la neve. In bocca al lupo per l'esame!
FB

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Il suo corso mi è piaciuto molto perché mi ha fatto entrare in contatto con il mondo dei bambini, con i loro possibili pensieri quando giocano, esplorano, sperimentano. Inoltre mi ha insegnato come comportarmi rispetto ai giochi in generale e ai giochi dei e con i bambini in particolare. Avrei preferito che il corso avesse una maggiore durata in modo da approfondire ogni piccolo aspetto del   gioco e dell’animazione.

Cambierei la modalità con la quale si è svolto il corso con quella del laboratorio e inoltre la modalità di esame (unita con tecniche di lavoro di gruppo). Non cambierei il modo nel quale sono stati affrontati i temi riguardo il gioco e le sue caratteristiche con riferimenti al proprio passato personale.

Mi è piaciuto seguire il corso ma avrei preferito fare il laboratorio contemporaneamente.

Per il prossimo anno non cambierei nulla, io sono rimasta molto soddisfatta dall’andamento del corso.

Il corso l’ho trovato molto interessante. Secondo il mio parere, però, sarebbe bello approfondire il discorso su Gianni Rodari e sul suo approccio al mondo dell’infanzia. 

Il corso per me si è rilevato molto istruttivo; non avevo mai pensato di informarmi su cosa e come si svolgessero i vari tipi di gioco, quali sono i pro e i contro, le varie tipologie e caratteristiche. Fondamentalmente sono soddisfatta e non cambierei nulla.

Di questo corso mi è piaciuto l’importanza che si dà al gioco, non solo in riferimento ai bambini, ma anche agli adulti.

Il corso è stato molto coinvolgente in quanto mi ha portato alla conoscenza e alla scoperta di argomenti sui quali non avevo mai posto così a fondo la mia attenzione.

Non cambierei la presentazione visiva del percorso didattico. Cambierei l’approccio troppo “severo” e burocratico alla materia aggiungendo praticità e quindi coinvolgimento.

L’aspetto negativo del corso è stata, a mio avviso, la brevità e il fatto che non sia stato accompagnato contemporaneamente dalle attività pratiche del laboratorio.

Per il prossimo anno lascerei invariato il tipo di lezione per i frequentanti, ovvero il commento sul blog perché, secondo me, risulta uno strumento molto utile per delineare i concetti. Aggiungerei delle lezioni più pratiche, di tipo laboratoriale e più interazione sugli argomenti, racconti personali sul gioco e condivisione di giochi personali.

Il corso a mio avviso è stato positivo ed efficace in quanto ha messo in luce aspetti didattici del gioco pratici, utili e preziosi, da poter inserire nel mio bagaglio di formazione e da poter spendere nella mia futura carriera.

Il corso da lei tenuto è stato interessante ed esplicativo, in quanto ci ha illustrato le versioni di diversi studiosi, ma anche i diversi approcci filosofici e pedagogici. Ora bisogna solo mettere insieme le informazioni per poterle rielaborare. In passato avevo già fatto degli studi sul gioco, ma questo corso mi ha dato la possibilità di apprendere e conoscere aree afferenti al gioco per me affascinanti e misteriose.



Per il laboratorio di metodologia del gioco - brainstorming finale

Riporto le vostre osservazioni relative all'attività finale del laboratorio: che termine associate al gioco? Avete modificato l'associazione rispetto alla scelta operata ad inizio corso? 
Grazie a Sara Lamelza e Carmen Iammarino per la trascrizione e a tutti voi per aver partecipato! Mi consola sapere che il corso è stato utile a modificare e argomentare i vostri punti di vista. Grazie ancora!   


GIOCO: apprendimento.
La parola associata al gioco per me è la stessa, anche se il suo corso mi è servito per capire le modalità con cui rendere il gioco veramente funzionale all'apprendimento, e che, un gioco libero, da soli o in gruppo, può insegnare molto di più di un gioco strutturato e, soprattutto , imposto.
GIOCO: emozione, libertà, regole e ruolo.
Inizialmente ho associato il gioco a emozione e libertà.  Ancora lo associo a questi termini e in più aggiungerei il concetto di regole e ruolo che, secondo me, risultano fondamentali in questo ambito. Il gioco è sia libertà, ma anche regole; è sia emozione ma presuppone anche un ruolo e una parte, una posizione da rispettare.
GIOCO: momento di svago ma anche di cooperazione, un modo per conoscere, per esprimere quel che si è e per conoscere gli altri.
All’inizio del corso avevo scritto che il gioco era un allontanamento dalla realtà e un momento di spensieratezza. Dopo aver frequentato queste ventiquattro ore mi rendo conto di aver sempre sottovalutato il gioco, riducendolo a un semplice momento di svago; ma, in realtà, non è così.  
GIOCO: aspetto nascosto dietro molte attività umane 
La parola che avevo associato al gioco era incontro, penso ancora che il gioco sia momento di incontro con l’altro ma mi ha colpito molto l’idea del gioco che accompagna tutta la vita dell’uomo, da bambino ad adulto considerando forme di gioco aspetti della vita sociale, come il tribunale, a cui non avevo mai pensato in questi termini. 
GIOCO: manifestazione più libera, affascinante e significativa di ogni individuo
La mia versione del gioco oggi è diversa perché associo ad esso diverse componenti.
GIOCO: svago, interazione, ha sempre delle regole condivise o non, si esprime in tante dimensioni e attraverso tante modalità.
Il mio primo significato era svago.
GIOCO: il gioco è connaturato nell’uomo, è un modo di essere: come si gioca così si vive, se si è seri nel giocare si è seri anche nell’affrontare la vita, se si è superficiali nel giocare lo si è anche nella vita etc.…il gioco è anche un campo di prova, è uno sperimentare e mettere alla prova le proprie capacità.
La mia prima definizione di gioco era: immedesimazione fantasiosa.
GIOCO: pragmatico, con mille modi di interpretarlo, spensierato.
GIOCO: follia.
GIOCO: multidimensionale.
Prima avevo associato al gioco il termine “spensieratezza”.
GIOCO: elemento fondamentale per la crescita.
È la stessa idea che avevo prima di iniziare il corso, però con questo ho approfondito molti elementi appartenenti al gioco che prima mi erano sconosciuti.
GIOCO: responsabilità e integrazione.
GIOCO: cooperazione.
All’inizio del corso lamia parola era la stessa, innanzitutto perché trattando le diverse tipologie di gioco, abbiamo parlato anche di giochi cooperativi: quelli dove non proclamano un vincitore finale, dove non si contano punti ma soprattutto perché attraverso il reciproco contributo si giunge ad uno scopo comune. Più o meno avevo lo stesso pensiero riguardo al gioco e grazie a questo corso ho ampliato le mie conoscenze.
GIOCO: divertimento e apprendimento.
Inizialmente avevo pensato al gioco come divertimento ma anche apprendimento. Continuo a pensare questo ma seguendo il corso ho potuto capire molto di più sul gioco, ad esempio non avevo mai immaginato un gioco come “competizione” perché per me il gioco era divertirsi, quindi non sentivo competizione con gli altri.
GIOCO: regole.
Per me la parola è cambiata perché, affrontando le varie lezioni di questo corso, anche quello che pensavo fosse istinto al suo interno contiene regole. 

Domande per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione - ottavo ed ultimo gruppo -

Quando si arriva alla fine di un corso è normale sentire la stanchezza del percorso. A maggior ragione, nel pubblicare, con i soliti minimi aggiustamenti, le domande che avete inserito come commenti nell'apposito post, il ringraziamento è particolarmente sentito verso coloro che hanno retto il ritmo sino alla fine nonostante la neve. Anche in questa occasione un ringraziamento particolare va a Sara Lamelza e Carmen Iammarino per aver raccolto i vostri commenti/domande, averle ordinate e confrontate e avermele inviate.

Domande relative all'ottavo ed ultimo incontro del corso di Metodologie del gioco e dell'animazione.

1. Quali sono le differenze tra bimbi e bimbe in relazione ai giochi?
2. Che differenza c'è tra gioco e animazione?
3. I giochi di guerra sono educativi o sono pericolosi?
4. Perché è importante studiare la differenza di genere in riferimento ai giochi?
5. Qual'è l'importanza dell'animazione? E del gioco?
6. Quali sono le principali differenze tra il gioco libero e gioco strutturato?
7. I bambini e le bambini giocano diversamente per eredità genetica o per motivi culturali  e sociali?
8. Cosa sostiene Anna Bondioli riguardo al rapporto adulti-gioco?
9. Come sono cambiati i giochi nel corso del tempo?
10. Quali sono le caratteristiche del "Role playing" e del "Circle time"?
11. In che modo gioco ed educazione possono collegarsi?
12. Esistono delle differenze tra bambini e bambini nel modo di giocare? Quali sono?
13. Secondo Bettelheim l'adulto di fronte al bambino che gioca come deve comportarsi?
14. Quali sono le fasi in cui il gioco viene svolto?
15. In cosa consiste la "Malting House" di Isaacs?
16. Nel gioco della guerra le azioni sono ripetitive?
17. In cosa consiste lo psicodramma di Moreno? Perché è in relazione con il gioco di ruolo?
18.L’insegnante quali relazioni deve stabilire con il bambino nel momento del gioco?

Un ringraziamento a:
Luciana Cannone, Carmen Petrone, Marinella Castellitto, Sara Lamelza, Deborah Bassi, Katia Tirabasso, Filomena Facchiano, Martina Ferrante, Francesca Frisenna, Chiara Ferrara, Lucia Parente, Maria Basta, Fabiana Cinalli, Linda Foschini, Federica De Michele, Chiara Cicchese, Jessica Fatica, Rossella Russo.

Domande per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione - settimo gruppo -

Pubblico, con dei minimi aggiustamenti, le domande che avete inserito come commenti nell'apposito post. Il mio ringraziamento va a tutti voi ma un ringraziamento particolare lo devo a Nadia Massafra per aver raccolto i vostri commenti/domande, averle ordinate e confrontate e avermele inviate.

Domande relative al settimo incontro del corso di metodologia del gioco e dell'animazione.

1. Chi ha introdotto i termini "oggetti transizionali" e "fenomeni transizionali" e in cosa consistono?
2. Qual è la differenza tra il gioco di finzione e il gioco di fantasia?
3. Qual è l'idea di scuola in relazione al gioco?
4. Quali sono le caratteristiche dei giochi cooperativi? 
5. [3]  Si può intendere la scuola come uno "stato della mente"? 
6. Perché gli oggetti transizionali sono fondamentali per i bambini?
7. Come interpreta il gioco Vygotskj?
8. [2]  Quali sono le caratteristiche del gioco di fantasia?
9. [1]  Quali termini ha introdotto Winnicot? 
10. Quali sono gli autori che privilegiano il gioco come un comportamento osservabile?
11. [2-8]  Quali sono le differenze tra fantasia e finzione? 
12.  Qual'è il rapporto tra gioco e narrazione?
13. [3-5]  La scuola è il luogo in cui avviene, esclusivamente, una trasmissione dei saperi? 
14. [1-6]  Quali caratteristiche deve avere un oggetto transizionale? Perchè il bambino sceglie determinati oggetti? Ci sono bambini che non hanno oggetti transizionali? 
15. [3-5-13]  Esiste una similitudine tra gioco e scuola? 
16. Cosa sono i mediatori e quali sono?
17. [2-8-11]  Ci sono delle differenze tra fantasia e finzione? Se sì,quali sono? 
18. Secondo Piaget, il gioco ha a che fare con l'accomodamento o l'assimilazione?
19. In cosa consistono i giochi di valutazione? 
20. [18]  In cosa consiste l'assimilazione nel gioco? 
21. [2-8-11-17]  Cos'è che distingue la finzione dalla fantasia?  
22. [4] Cosa sono i giochi cooperativi e che caratteristiche hanno? Fai qualche esempio.
23. Quali sono gli autori che hanno esaminato il gioco da una prospettiva psicologica?
24. Qual è la differenza tra gioco ed esplorazione?


Un ringraziamento va a:
Carmen Iammarino, Tania Marinelli, Letizia Plescia, Michela Nobili, Nicoletta Moffa, Deborah Bassi, Carmen Petrone, Stefania Pirollo, Martina Ferrante, Mariangela Calabrese, Sara Lamelza, Dalina Ndreca, Giovanna Circelli, Marianna Papilio, Linda Foschini, Francesca Frisenna, Angela Campofredano, Rosapia Maria Barbato, Alessia Caccavone, Chiara Paglione, Angela Palladino, Maria Basta, Monica Bornaschella, Federica de Michele.

Domande per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione - sesto gruppo -

Pubblico, con dei minimi aggiustamenti, le domande che avete inserito come commenti nell'apposito post. Il mio ringraziamento va a tutti voi ma un ringraziamento particolare lo devo a Linda Foschini, Monica Bornaschella, Federica De Michele per aver raccolto i vostri commenti/domande, averle ordinate e confrontate e avermele inviate.

Domande relative al sesto incontro del corso di metodologia del gioco e dell'animazione

1. Nell' opera Oasi della gioia di Eugen Fink, il gioco è visto come una fuga dalla realtà? Perché? 
2. Esistono modalità giocose per formare gruppi? 
3. Che cos'è il gioco per Bateson? 
4. Che cos'è Il gioco per Wittgenstein?  
5. Wittgenstein ci da una definizione definitiva di gioco? 
6. Secondo il pensiero di Bateson, cosa impara il bambino attraverso il gioco? 
7. Nel gioco cosa esprime l'ironia? 
8. Wittgenstein parla di gioco o di giochi? Perché? 
9. In relazione al gioco che differenza c'è fra l'approccio psico-pedagogico e quello pedagogico?
10. [5] Cosa afferma Wittgenstein riguardo al gioco? Esiste una definizione che possa riassumere in maniera assoluta tale concetto? 
11. Cosa si intende per gioco cooperativo?
12. Che rapporto c'è tra gioco e pedagogia? 
13. In che modo possiamo formare le coppie nel gioco? 
14. Per Dewey, quali sono gli aspetti principali del gioco in contrapposizione a quelli del lavoro?
15. Perché si parla di gioco come cornice? 
16. Qual è la visione di Eugen Fink riguardo al gioco? 
17. Secondo Fink c'è un intreccio tra gioco e vita oppure sono due mondi separati? 
18. Chi parla di "giochi linguistici"? 
19. Da quale epoca storica si inizia a dare importanza all'infanzia e quindi alla pedagogia per il gioco? 
20. Quali pedagogisti iniziarono ad interessarsi al gioco? 
21. La definizione di gioco come strumento di apprendimento a quale tipo di approccio fa riferimento?  
22. Come possiamo mettere in relazione gioco ed educazione?  
23. [7] In che modo l’ironia è collegata al gioco? 
24. Come far apprendere ai bambini i "non" oggetti? 
25. Per Bateson il gioco è preparazione ad uno specifico ruolo? 
26. Secondo il pensiero di Bateson, il gioco può essere "usato" per acquisire una maggiore consapevolezza della "realtà" ? 
27. [3] Che cos'è Il gioco per Bateson? 
28. Eugen Fink considera il gioco come azione simbolica con cui si rappresenta il senso del mondo e della vita. Che valenza ha per te questa considerazione e perché? 
29. Cosa intende Fink per serietà del gioco?


Un ringraziamento a:
Marinella Castellitto, Sara Lamelza, Francesca Frisenna, Basta Maria, Deborah Bassi, Luciana Cannone, Michela Nobili, Martina Ferrante, Giovanna Circelli, Chiara Paglione, D'Aloia Francesca, Carmen Petrone, Silvana Falcone , Filomena Facchiano, Simona Di Chiro, Jessica Fatica, Mariangela Calabrese, Carmen Iammarino, Caterina Fratangelo, Tania Marinelli, Maria Teresa De Cristofaro, Letizia Plescia, Panichella Mariastella, Chiara Cicchese, Rosapia Maria Barbato, Mariagrazia Petti, Angela Palladino, Marina Gnerre, Dalina Ndreca, Nadia Massafra.

sabato 30 novembre 2013

Domande relative all'ottavo incontro

Domande relative all'ottavo ed ultimo incontro
Per gli studenti del modulo di Metodologia del gioco e dell'animazione

Vi invito nuovamente e per l'ultima volta a formulare domande che possano essere utilizzate in sede di esame per presentare i temi affrontati nel nostro incontro (l'ottavo). La procedura è quella che già conoscete. Vi ricordo, come concordato, che la scadenza per inserire i commenti è fissata per mezzanotte di lunedì in modo da rendere più agevole il lavoro di raccolta e sintesi operato dai vostri colleghi (che ringrazio sin da ora!). Buon lavoro! Coraggio... è l'ultima fatica!

mercoledì 27 novembre 2013

Per gli studenti di metodologia del gioco

Nonostante la neve, la lezione si terrà regolarmente. Comprendo comunque tutte le difficoltà legate agli spostamenti... Inserirò un post in cui oltre alle domande riassumerò sia pure molto brevemente quanto presentato.
Un saluto

[invece del post messo tutto nel commento qui sotto....buona lettura!]

FB

venerdì 22 novembre 2013

Domande relative al settimo incontro

Domande relative al settimo incontro
Per gli studenti del modulo di Metodologia del gioco e dell'animazione

Vi invito nuovamente a formulare domande che possano essere utilizzate in sede di esame per presentare i temi affrontati nel nostro ultimo incontro (il settimo). La procedura è quella che già conoscete. Vi ricordo, come concordato, che la scadenza per inserire i commenti è fissata per mezzanotte di lunedì in modo da rendere più agevole il lavoro di raccolta e sintesi operato dai vostri colleghi (che ringrazio sin da ora!). Buon lavoro! Coraggio... siamo quasi alla fine!

venerdì 15 novembre 2013

Domande per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione - quinto gruppo -

Pubblico, con dei minimi aggiustamenti, le domande che avete inserito come commenti nell'apposito post. Il mio ringraziamento va a a tutti voi ma un ringraziamento particolare lo devo a Marinella Castellitto, Carmen Petrone e a Silvana Falcone per aver raccolto i vostri commenti/domande, averle ordinate e confrontate e avermele inviate.

Domande relative al quinto incontro del corso di metodologia del gioco e dell'animazione
1. E’ giusto dire che il gioco e i giocattoli riflettono culture e abitudini?
2. Che cosa afferma Bruno Munari riguardo la creatività?
3. Cosa spinge gli individui a giocare?
4. Il gioco può degenerare?
5. Le tipologie di gioco di Caillois si combinano tra loro? Se sì, puoi farmi qualche esempio? 
6. In che cosa consiste il metodo progettuale di Munari?
7. Secondo Caillois che differenza esiste tra Paìdia e Ludus?
8. Secondo Caillois quali sono le tipologie di gioco incompatibili?
9. Quali sono per Caillois gli abbinamenti fondamentali tra le diverse tipologie di gioco? [5]
10. Per Munari in che cosa consiste il metodo progettuale? [6]
11. Quali sono le motivazioni per le quali si gioca? [3]
12. Il gioco riguarda solo i bambini?
13. Qual è la vocazione sociale dei giochi?
14. C’è relazione tra gioco e giocattolo?
15. In cosa consistono i laboratori tattili di Munari?
16. Per ogni categoria di gioco possiamo individuare forme marginali e istituzionali prima di arrivare a esempi di degenerazione?
17. Caillois parla di combinazione dei giochi classificandola in base a quali abbinamenti? [5-9]
18. Che relazione c’è tra il gioco e la vita normale?
19. Il gioco è principalmente sociale o individuale? 
20. Che cosa significa l’affermazione: “gli adulti non cessano di giocare ai giochi complessi, a volte pericolosi, ma che restano sempre giochi” ?
21. Quali possono essere alcune delle motivazioni che inducono al gioco? [3-11]
22. Quali sono gli abbinamenti casuali individuati da Caillois? [5-9-17]
23. Secondo Munari la creatività è frutto del genio, una forma di improvvisazione oppure richiede del metodo?
24. Secondo Munari cos’è necessario per “creare” senza far confusione?
25. Cosa intende dire Caillois quando afferma che l’Alea e il Mimicry sono abbinamenti contro natura?
26. Agon e Alea secondo Caillois si abbinano necessariamente? Perché?
27. Che cosa accomuna Munari e Rodari?
28. In che modo Munari è riuscito ad applicare il suo metodo progettuale? [10-6]
29. Le motivazioni del gioco sono implicite o esplicite?
30. Cosa presuppongono le quattro tipologie del gioco?
31. In cosa consiste il gioco per gli adulti e per i bambini? [20]
32. L’alienazione e lo sdoppiamento della personalità sono forme degenerative di quale tipologia di gioco?
33. Per Munari il metodo progettuale ha uno scopo ben preciso? [10-6-28]
34. Qual è la differenza tra Paìdia e Ludus per Caillois? [7]
35. Che relazione c’è tra gioco e realtà? [18]
36. Secondo Caillois quali sono le forme di degenerazione dei giochi? Si può fare un paragone con l’idea di gioco di Huizinga?”
37. Il metodo progettuale di Munari mira al processo cognitivo o all’obiettivo da perseguire?
38. I giocattoli si legano per forza ad una visione materiale del gioco?

Un ringraziamento a:
Sara Lamelza, Luciana Cannone, Maria Basta, Francesca Frisenna, Linda Foschini, Federica De Michele, Monica Bornaschella, Martina Ferrante, Mariangela Calabrese, Federica Monaco, Rossella Russo, Giovanna Circelli, Michela Nobili, Silvana Falcone, Carmen Iammarino, Marinella Castellitto, Chiara Paglione, Francesca Cianciullo, Fabiana Cinalli, Chiara Cicchese, Carmen Petrone, Letizia Plescia, Tania Marinelli, Maria Teresa De Cristofaro, Deborah Bassi, Katia Tirabasso, Jessica Fatica, Mariastella Panichella, Dalina Ndreca, Filomena Facchiano, Nicoletta Moffa, Stefania Pirollo, Rosapia Maria Barbato, Letizia Guerrieri, Marina Gnerre, Chiara Ferrara, Marianna Papilio, Luigi Cimmino.

mercoledì 13 novembre 2013

Domande relative al sesto incontro

Domande relative al sesto incontro
Per gli studenti del modulo di Metodologia del gioco e dell'animazione

Vi invito nuovamente a formulare domande che possano essere utilizzate in sede di esame per presentare i temi affrontati nel nostro ultimo incontro (il sesto). la procedura è quella che già conoscete. Vi ricordo, come concordato, che la scadenza per inserire i commenti è fissata per mezzanotte di lunedì in modo da rendere più agevole il lavoro di raccolta e sintesi operato dai vostri colleghi (che ringrazio sin da ora!). Buon lavoro!

domenica 10 novembre 2013

Valeria Giardino e Mario Piazza: Senza parole

Ho ripreso tra le mani il bel libro di Valeria Giardino e Mario Piazza, Senza Parole (Bompiani, Milano 2008): visto che tra non molto nel corso dovrò introdurre il tema della multimedialità, una serie di osservazioni preliminari sul rapporto tra scrittura ed immagini è indispensabile. In sintesi la tesi essenziale, assolutamente condivisibile, è che "il pensiero umano attiva costantemente un sistema di rappresentazioni eterogenee interagenti fra loro, visive o spaziali, linguistiche. [...] Questa continua e complessa interazione tra figurale e linguistico, che va posta al centro di ogni indagine sul ruolo cognitivo delle immagini, è stata generalmente oscurata dalla logica e da buona parte della filosofia del Novecento, che hanno a loro modo celebrato l'idea che il ragionamento umano dipende fortemente dal linguaggio" (pp. 30-31). Esemplare in tal senso è l'analisi fatta dagli autori in relazione alle dimostrazioni geometriche: "La peculiarità delle dimostrazioni visive non è data né dall'azzeramento di una mediazione discorsiva, né dal dal carattere sinottico dell'immagine, ma dal loro statuto cognitivamente ibrido che fa intrecciare il processo di scoperta e quello di giustificazione" (p. 69).
Sarebbe inoltre di grande interesse riprendere tanto il discorso sulle mappe (cap. 2, pp. 35-60), quanto la proposta tassonomica legata a quattro tipologie di immagini (esempio, mappa, tassonomia, esperimento) a cui corrispondono specifiche funzioni/obiettivo (stabilizzare, spiegare, unificare, sperimentare) (p. 107).  

mercoledì 6 novembre 2013

Giocare con le parole: le conte

Per gli studenti del modulo di Metodologia del gioco e dell'animazione

Come concordato a lezione, vi invito a contribuire, in modo del tutto volontario ed opzionale, al corso indicando le conte che conoscete: da quelle più note e tradizionali (le note tre civette...) fino a quelle dialettali e in lingue straniere...Nel commento in cui inserite la conta ricordatevi di scrivere il vostro nome e cognome e segnalate il vostro contributo in sede di colloquio d'esame. Grazie!

Domande relative al quinto incontro

Domande relative al quinto incontro
Per gli studenti del modulo di Metodologia del gioco e dell'animazione

Vi invito nuovamente a formulare domande che possano essere utilizzate in sede di esame per presentare i temi affrontati nel nostro ultimo incontro (il quinto). la procedura è quella che già conoscete. Vi ricordo, come concordato, che la scadenza per inserire i commenti è fissata per mezzanotte di lunedì in modo da rendere più agevole il lavoro di raccolta e sintesi operato dai vostri colleghi (che ringrazio sin da ora!). Buon lavoro!


Domande per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione - quarto gruppo

Pubblico, con dei minimi aggiustamenti, le domande che avete inserito come commenti nell'apposito post. Il mio ringraziamento va a a tutti voi ma un ringraziamento particolare lo devo a Letizia Plescia per aver raccolto i vostri commenti/domande, averle ordinate e confrontate e avermele inviate.

1. Caillois attua una classificazione per i giochi: In cosa consiste l'Agon?
2. Qual è l'aspetto del gioco che Caillois analizza, ma Huizinga non ritiene importante?
3. Secondo la classificazione dei giochi attuata da Caillois, cos'è l'Alea?
4. Cosa accomuna il gioco e la festa?"
5. Perché Huizinga associa il gioco alla creazione della cultura?
6. In cosa consiste il limerick?
7. Quali sono le caratteristiche del gioco per Caillois?
8. Quali sono le differenze tra la visione del gioco di Huizinga e Caillois?
9. [7] Quali sono le caratteristiche del gioco per Caillois?
10. Secondo la classificazione dei giochi di Caillois, in cosa consiste la tipologia indicata               come Ilinx?
11. Il gioco può essere considerato in termini interculturali?
12. In cosa consiste la tipologia indicata come Mimicry nella classificazione dei giochi di                 Caillois?
13. Cos'è un binomio fantastico?
14. [7] Secondo Caillois quante e quali sono le tipologie di gioco?
15. Perché Huizinga associa il gioco alla guerra?
16. In cosa consiste il prefisso arbitrario?
17. Per quale motivo Caillois critica Huizinga?
18. Che rapporto c'è tra gioco e filosofia?
19. Se gioco e sapere sono intrinsecamente connessi, può il “sapere” diventare un “gioco”           e il “ gioco” un “sapere”? In che modo?
20. [7] Quali sono le tipologie di gioco secondo Caillois ?
21. In forma mista si può ritrovare l'Alea nelle scuole?
22. Premesso che il gioco muta a seconda delle diverse epoche storiche, nella società                 odierna di "nativi digitali", i quali sono spesso impegnati in giochi individuali rispetto al             passato, mi chiedevo se sviluppano tutti i comportamenti prosociali.
23. [3] Secondo la classificazione dei giochi di Caillois, in cosa consiste l' Alea? È una                   modalità diffusa nei bambini?
24. [4] Che legame c'è tra gioco e festa?
25. Dove è nata la poesia e come viene considerata?
26. [3] Callois attua una tassonomia dei giochi, in cosa consiste l'Alea?
27. L'improduttività del gioco, è intesa come improduttività a livello economico? Perchè?
28. [4] Cosa hanno in comune gioco e festa?
29.   In che modo la dimensione ludica è presente nell'opera Grammatica della fantasia di               Rodari?

Le domande sono state postate sul blog da : Luciana Cannone ,Monaco Federica, Stefania Pirollo , Francesca Cianciullo, Monica Bornaschella, Carmen Petrone, Nicoletta Moffa, Basta Maria,  Francesca Frisenna, Chiara Paglione, Jessica Fatica, Letizia Plescia, Silvana Falcone, Katia Tirabasso, Michela Nobili, Martina Ferrante, Caterina Fratangelo, Dalina Ndreca, Mariagrazia Petti, Sara Lamelza, Marianna Papilio, Carmen Iammarino, Angela Campofredano, Giovanna Circelli, Deborah Bassi, Marinella Castellitto, Danilo Sauro.




Domande per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione - terzo gruppo

Pubblico, con dei minimi aggiustamenti, le domande che avete inserito come commenti nell'apposito post. Il mio ringraziamento va a a tutti voi ma un ringraziamento particolare lo devo a Mariagrazia Petti e a Concetta Palombo per aver raccolto i vostri commenti/domande, averle ordinate e confrontate e avermele inviate.

1. Che cos'è il debriefing? 
2. A cosa serve il debriefing?
3. E' corretto dire che il debriefing è una forma di valutazione? Perché?
4. Quali sono i limiti del gioco?
5. Perché Huizinga considera il gioco come un atto libero?
6. Huizinga distingue i giochi in due forme. Quali sono?
7. Huizinga opera una distinzione molto marcata tra giochi inferiori e giochi superiori. In             cosa consiste questa distinzione?
8. Esiste davvero la differenza tra giochi superiori e giochi inferiori?
9. Perché possiamo "criticare" Huizinga quando parla di giochi inferiori?
10. Per non usare la definizione di giochi "superiori" ed "inferiori", potremmo definirli come           giochi per fasce d'età?
11. Che legame c'è per Huizinga tra regole del gioco e regole sociali?
12. Come si può spiegare la contraddizione di Huizinga nel dire che il gioco è disinteressato         ma al tempo stesso indispensabile?
13. Ogni gioco implica regole ma esiste anche chi fa il guastafeste o il baro. Che differenza           esiste tra queste due ultime figure?
14. Il guastafeste ha regole proprie nel gioco o non accetta alcun tipo di regole?
15. Cosa sostiene Huizinga in relazione al gioco come lotta?
16. Huizinga parla del gioco come lotta oppure come gara?
17. Cosa intende Huizinga quando afferma "il gioco non è la vita ordinaria o vera"?
18. Il gioco è qualcosa di creativo ma ha uno spazio e un tempo definiti e con delle                       caratteristiche. Quali?
20. Cosa intende Huizinga quando parla di gioco, diversità e misteri?
21. Che rapporti ci sono tra gioco e festa?
22. La simulazione può essere considerata una forma di sperimentazione e, anche, un                 modello didattico?
23. Cosa intende Huizinga quando afferma: "il gioco comandato non è più un gioco"?
24. Cosa intende Huizinga con il binomio gioco-libertà? e come un uomo adulto vede il                 gioco?
25. La mia domanda è :che rapporto c'è per Huizinga tra gioco e bellezza?
26. Tutti i giochi hanno delle regole prestabilite?
27. Per quali aspetti il gioco è paradossale?
28. Cosa comporta il "mettersi in gioco"?
29. A quali riti o feste può essere associato il gioco e perché?
30. Nel gioco esiste anche una dimensione emotiva?
31. Gioco è simulazione. Si possono considerare due realtà della stessa medaglia? Se si             Perché?
32. Cosa si intende con la frase "Il gioco è fine a se stesso" ?
33. La costruzione di spazi di gioco è legata alla creatività?
34. Per quale motivo il gioco è anche ordine e tensione?
35. Fondamentalmente cos'è il gioco per Huizinga?

Un ringraziamento particolare a: 

Barbato Rosapia Maria, Bassi Deborah, Basta Maria, Bornaschella Monica, Calabrese Mariangela, Campofredano Angela, Cannnone Luciana, Castelletto Marinella, Cianciullo Francesca, Cicchese Chiara, Cimmino Luigi, D'Aloia Francesca, D'ambrosio Lorenzo, De Cristofaro Maria Teresa, De Michele Federica, Falcone Silvana, Ferrante Martina, Ferrara Chiara, Foschini Linda, Frisenna Francesca, Guerre Marina, Guerrieri Letizia, Iammarino Carmen, Lamelza Sara, Marinelli Tania, Massacra Nadia, Meffe Marica, Moffa Nicoletta, Monaco Federica, Ndreca Dalina, Paglione Chiara, Panichella Mariastella, Papilio Marianna, Parente Lucia, Petrone Carmen, Pirollo Stefania, Plescia Letizia, Rendina Michele,  Antonio, Russo Rossella.  


domenica 3 novembre 2013

Montaigne: sulla pedagogia

"Bisognerebbe interessarsi di chiedere chi sappia meglio, non chi sappia di più. [...] i nostri pedagoghi vanno spigolando la scienza nei libri e la tengono stretta a fior di labbra, tanto per ributtarla fuori e gettarla al vento"

Michel De Montaigne, Saggi, p. 179, vol. I, Adelphi, Milano 1982 


venerdì 1 novembre 2013

Domande relative al quarto incontro

Per gli studenti del modulo di Metodologia del gioco e dell'animazione

Vi invito nuovamente a formulare domande che possano essere utilizzate in sede di esame per presentare i temi affrontati nel nostro ultimo incontro (il quarto). la procedura è quella che già conoscete. Vi ricordo, come concordato, che la scadenza per inserire i commenti è fissata per mezzanotte di lunedì in modo da rendere più agevole il lavoro di raccolta e sintesi operato dai vostri colleghi (che ringrazio sin da ora!). Buon lavoro!

domenica 27 ottobre 2013

Il valore delle idee

"Il volume di applausi non misura il valore di un'idea. La teoria dominate può essere una pomposa stupidaggine. Ma una tale osservazione, invero ordinaria, di solito sfugge allo spettatore intimidito"

(Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, Adelphi, Milano 2001, p. 15).

sabato 26 ottobre 2013

Ecco le nuvole e anche un avviso...

Per gli studenti del corso di metodologia del gioco e dell'animazione

Ringraziando Chiara Cicchese anche per la pubblicazione su Flickr delle nuvole realizzate a partire dalle vostre associazioni, segnalo i link: 

Un avviso: vi prego di inserire i vostri commenti in relazione ai post coerenti con il tema ed entro i tempi definiti, altrimenti tutto diventa più complicato. Segnalatemi a voce a lezione eventuali dimenticanze.

A mercoledì prossimo! 

Domande per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione - secondo gruppo

Pubblico, con dei minimi aggiustamenti, le domande che avete inserito come commenti nell'apposito post. Il mio ringraziamento va a a tutti voi ma un ringraziamento particolare lo devo a Lucia Parente, Francesca D'Aloia e Chiara Cicchese per aver raccolto i vostri commenti/domande, averle ordinate e confrontate e avermele inviate.

1. In Homo Ludens, cosa afferma Huizinga riguardo il gioco?
2. Nel gioco possono coesistere saggezza e follia?
3. E’ possibile parlare di serietà all'interno di un contesto ludico? Fino a che punto può essere utilizzata la razionalità nel gioco?
4. [3] Possiamo parlare di razionalità in riferimento al gioco?
5. Quali sono state le ipotesi sostenute nel corso degli anni riguardo la natura e il significato del gioco?
6. Cosa si intende con l’affermazione “la civiltà è un gioco”?
7. Qual è la tesi di Huizinga riguardo al gioco ripresa da Umberto Eco nell’introduzione?
8. Il gioco è un’ attività prettamente umana?
9. Il gioco è solitamente visto come un momento ludico più che educativo. In che modo e con quali mezzi possiamo aumentare la valenza educativa del gioco, inteso come reale apprendimento?
10. Che cosa intende Huizinga quando parla del gioco come allenamento all’autocontrollo?
11. Perché il gioco da Huizinga è considerato “evacuazione di istinti nocivi”?
12. Come in base alla società, l’esercizio preparatorio ha sviluppato le sue tesi e come sono state applicate sotto forma di gioco?
13. Partendo dalla tua personale definizione di gioco trovi delle analogie  con quella proposta da Huizinga?
14. Cosa intende Huizinga quando parla del gioco come imitazione?
15. [14] In che senso parliamo di imitazione in riferimento al gioco?
16. Quali e quanti significati sono stati ipotizzati per il termine gioco?
17. Cos’è il gioco? Quali funzioni ha?
18. [12] In che modo Huizinga intende il gioco come esercizio preparatorio?
19. In relazione alla concezione ludocentrica di Huizinga che senso danno gli uomini al gioco?
20. Il gioco è sempre divertimento, svago, sorrisi e collaborazione o può, come fu per la sfida tra un russo e uno statunitense, trasformarsi in un vero e proprio scontro tra due o più nazioni?
21. Perché molto spesso pensiamo al gioco in maniera stereotipata?
22. [4] In Homo Ludens Huizinga come considera il binomio gioco-razionalità?
23. Quali vantaggi vengono dal gioco comncepito come imitazione di qualcuno o di qualcosa?
24. Cosa intende Huizinga per razionalità quando dice che gli animali giocano?
25. Nella stesura del suo libro e quindi nell’elaborazione della sua teoria inerente al gioco, a chi si è ispirato o quali studi ha condotto Huizinga?
26. Secondo la concezione di Huizinga il gioco può essere inteso come un bisogno?
27. Perché spesso la funzione ludica è legata a fattori consolatori che inducono un soggetto a cercare appagamento nel gioco?
28. Cosa intende Huizinga quando parla del gioco come “superfluo delle forze vitali”?
29. Secondo Huizinga quali fattori spingono l’uomo al gioco?
30. Cosa intende Huizinga quando afferma che uno dei significati del gioco è il bisogno di causare e di essere capace di fare qualcosa? Quali esempi si possono fare?
31. In quale esempio il gioco, inteso come bisogno di rilassamento, assume anche funzione sociale?
32. All’interno del gioco, l’imitazione e l’esercizio preparatorio, possono essere affiancati? Se si in che modo?
33. [10] In merito alle ipotesi sulla natura e significato del gioco perché Huizinga parla del gioco come “allenamento all’autocontrollo”?
34. Quali tipologie di giochi possono far abbandonare la dimensione razionale?
35. Bambini, calciatori, scacchisti giocano con la massima serietà senza la minima tendenza a ridere?
36. Quali sono quegli aspetti che in un contesto di gioco diventano contemporaneamente accettabili e non si presentano in maniera oppositiva?
37. In che senso secondo Huizinga il gioco costituisce appagamento tramite una finzione di realtà inappagabili?
38. Secondo Huizinga il gioco è intessuto di ritmo e armonia. In che senso? Può avere il gioco un senso estetico?
39. Prendendo come presupposto che nel gioco si possono simulare realtà inappagabili, potremmo vedere in questo la polivalenza e l’universalità del gioco come strumento di apprendimento? 
40. Che rapporto tra le teorie di Huizinga e le analisi di Piaget?
41. Cosa intende Huizinga con il gioco come “funzione sociale”? Il gioco può avere riscontri in ambito linguistico?
42. Huizinga viene ricordato come uno storico: di che genere?
43. Come mai l’opposizione gioco-serietà non è stabile?
44. Quali sono quelle attività ludiche che da bambini risultano spontanee, mentre nella vita adulta assumono, in forme diverse, un certo grado di serietà?
45. Ci possono essere eventuali vantaggi e svantaggi nel bisogno di causare o essere capace di fare qualcosa?
46. Che funzione ha il giocattolo?
47. Nell’ipotesi sulla natura e significato del gioco di Huizinga, cosa intende quest’ultimo come bisogno di rilassamento individuale?
48. Perché il bambino prova piacere nell’avere la sensazione di vertigine provocata dal gioco?

Un particolare ringraziamento va:
Luciana Cannone, Giovanna Circelli, Francesca Frisenna, Mariangela Calabrese, Maria Basta, Francesca D’Aloia, Federica Monaco, Martina Ferrante, Carmen Iammarino, Filomena Facchiano, Letizia Guerrieri, Rossella Russo, Giovanna Paola Delia Perricone, Chiara Cicchese, Deborah Bassi, Alessia Caccavone, Fabiana Cinalli, Chiara Paglione, Angela Campofredano, Silvana Falcone, Rosapia Maria Barbato, Sara Lamelza, Michela Nobili, Nicoletta Moffa, Libera Martuccio, Carlo Gianquitto, Carmen Petrone, Marika Meffe, Marinella Castellitto, Maria Teresa De Cristofaro, Marina Gnerre, Chiara Ferrara, Caterina Fratangelo, Nadia Massafra, Federica De Michele, Linda Foschini, Monica Bornaschella, Tania Marinelli, Katia Tirabasso, Stefania Pirollo, Mariastella Panichella, Dalina Ndreca, Luigi Cimmino, Mariagrazia Petti, Lorenzo D’Ambrosio, Letizia Plescia, Alessandra Golia, Jessica Fatica, Michele Andrea Pio Totta, Concetta Palombo, Simona Di Chiro, Lucia Parente, Anonimo.

venerdì 25 ottobre 2013

Domande relative al terzo incontro

Per gli studenti del modulo di Metodologia del gioco e dell'animazione Pubblicherò al più presto il link alla "nuvola" e le domande relative al secondo incontro, intanto come abbiamo concordato a lezione, visto quanto già fatto, vi invito nuovamente a formulare domande che possano essere utilizzate in sede di esame per presentare i temi affrontati nel nostro ultimo incontro. la procedura è quella che già conoscete. Vi ricordo, come concordato, che la scadenza per inserire i commenti è fissata per mezzanotte di lunedì in modo da rendere più agevole il lavoro di raccolta e sintesi operato dai vostri colleghi (che ringrazio sin da ora!). Buon lavoro!

giovedì 17 ottobre 2013

Domande relative al secondo incontro

Per gli studenti del modulo di Metodologia del gioco e dell'animazione Come abbiamo concordato a lezione questa mattina, visto quanto già fatto per il primo incontro, vi invito nuovamente a formulare domande che possano essere utilizzate in sede di esame per presentare i temi oggi affrontati. la procedura è quella che già consocete. Vi ricordo, come concordato, che la scadenza per inserire i commenti è fissata per mezzanotte di lunedì in modo da rendere più agevole il lavoro di raccolta e sintesi operato dai vostri colleghi (che ringrazio sin da ora1) Buon lavoro!

lunedì 14 ottobre 2013

Domande per il corso di metodologia del gioco e dell'animazione - primo gruppo

Iniziamo a costruire l'elenco....
1. Quale ruolo svolge il "conduttore" nella tecnica del brainstorming?
2. Quali sono le potenzialità del brainstorming? La sua tecnica presenta punti deboli? Se ve ne sono quali alternative si possono proporre?
3. Quali sono le procedure da rispettare per essere un buon conduttore di brainstorming?
4. Quali sono le modalità di comportamento di chi partecipa ad una discussione di gruppo? 
5. Cosa favorisce il brainstorming? [disambiguare]
6. Qual' è la finalità del brainstorming?
7. Qual' è la finalità della discussione di gruppo?
8. Quali possono essere i vantaggi che offre il brainstorming?
9. Come mai la scrittura è una delle fasi fondamentali del brainstorming?
10. Il brainstorming può risultare davvero utile in una classe numerosa come quelle di oggi?
11. Quali sono gli svantaggi che possono presentarsi in un brainstorming?
12. [9] Nel brainstorming è presente una fase di scrittura, in quale momento della discussione è utilizzata? e perché?
13. [1] Il conduttore della discussione come deve comportarsi nel dare indicazioni agli altri membri che vi partecipano? 
14. Come dovrebbe essere condotto il brainstorming?
15. Per condurre in maniera ottimale il brainstorming, come dovrebbe essere predisposto lo spazio?
16. Quale potrebbe essere la differenza tra il Brainstorming e la Discussione di gruppo?
17. [4] Come devono comportarsi i partecipanti di una discussione di gruppo per far si che funzioni? 
18. C'è un "lato oscuro" nel gioco? 
21. Quali sono i limiti di tempo di un brainstorming? e perchè?
22. C'è un numero minimo e un numero massimo di partecipanti previsto per il brainstorming?
23. [17] Come tecniche di discussione, quale tra il brainstormig e la discussione di gruppo è più efficace/efficiente in ambito didattico?
24. [3] La domanda è: nel brainstorming il conduttore può commentare o criticare le idee prodotte?
25. A quali materie è più appropriato il brainstorming?
26. Quali sono le fasi del brainstorming?
27. [1] Cosa dovrebbe evitare il conduttore durante il brainstorming?
28. [24] Nel brainstorming quali sono i temi (o i problemi) più adatti da somministrare ad un gruppo? Cioè: ci sono tematiche migliori rispetto ad altre? O sono comunque di rilievo tutti i tipi di problematiche?
29. [14] Come dovrebbe essere condotto un brainstorming per ottenere dei risultati positivi?
30. In che modo vanno predisposti gli spazi durante attività di discussione di gruppo? Sarebbe possibile organizzarli man mano che si va avanti nella discussione o è sempre bene preimpostarli?
31. Se nella classe è presente un alunno diversamente abile, il braistorming è comunque positivo ed utile? 
32. Il brainstorming è utile a favorire solo la creatività e l'espressività degli allievi o comporta anche altri effetti positivi? cosa bisogna evitare durante il brainstorming?
33. Il gruppo di brainstorming da chi può essere composto? Deve essere eterogeneo oppure omogeneo per interessi, età, studi, ecc? 
34. In che modo le tecniche del brainstorming e della discussione di gruppo possono trovare un'applicazione pratica dopo la loro conclusione?
35. Poiché nella discussione di gruppo, a differenza del brainstorming, l'interazione è sempre orale, cosa può fare il conduttore per favorire l'intervento dei più timidi?

Intanto un ringraziamento va a:
Chiara Paglione, Raffaella D'Alessandro, Francesca D'Aloia, Martina Ferrante, Giovanna Circelli,  Mariangela Calabrese, Deborah Bassi (ma mi raccomando...), Silvana Falcone, Cinalli Fabiana (anche se tra potenzialità e vantaggi...), Marina Castellitto, Federica De Michele, Chiara (tra svantaggi e punti deboli...), Rossella Russo (riformulazioni...), Katia Tirabasso, Michela Nobili (ma mi raccomando....), Monica Bornascella, Linda Foschini, Letizia Plescia (riformulazione), Nadia  Massafra, Chiara Ferrara, Danilo Sauro, Carmen Petrone, Stefania Pirollo, Nicoletta Moffa (ma mi raccomando...), Marica Meffe (ma mi raccomando...), Paola Petriella, Angela Campofredano (riformulazione), Dalina Ndreca, Maria Teresa De Cristofaro, Marina Gnerre (approfondimento), Carlo Gianquitto (riformulazione),Carmen Iammarino (riformulazione), Luigi Cimmino, Maria Grazia Petti, Maria Basta (ma mi raccomando...), Lorenzo D'Ambrosio (riformulazione), Caterina Fratangelo, Simona Di Chiro (riformulazione), Jessica Fatica (riformulazione), Michele Antonio Rendina