lunedì 27 febbraio 2012

Per chi insegna (e per chi fa ricerca su come insegnare meglio)

“Sotto il profilo del “fare”, non c’è altri che possa sapere – più e meglio degli insegnanti – che cosa sia l’insegnamento. Siamo tuttavia di fronte ad un’affermazione, più che controversa, contraddetta dalla ricerca educativa, la quale – da sempre – ha guardato gli insegnanti in veste di “destinatari”. Peraltro, destinatari riottosi e recalcitranti, in larga misura dediti a rifiutare gli inviti a rinnovarsi rivolti loro, insistentemente, dai pedagogisti” (pp. 42-43). La prospettiva è quella di “legittimare la validità epistemologica del fare come forma di conoscenza, con sue proprietà, distinte ed originarie, ovvero né “applicate” né discendenti dalla “conoscenza teorica” (p. 43). Una risposta arriva da Piaget: “la conoscenza si produce mediante l’azione e all’origine della conoscenza c’è l’azione” (p. 48).

Elio Damiano, Factum et Verum convertuntur. Gli insegnanti come fonti della ricerca didattica, in "Education Sciences & Society", vol. 1, n. 1, pp. 41-51.

domenica 19 febbraio 2012

Usi ludici delle tecnologie

“Qualsiasi tipo di attività ludica, quella del bambino così come quella dell’adulto, consiste nell’investire un oggetto o una situazione di proprietà diverse da quelle che quell’oggetto o quella situazione hanno normalmente” Alberto Munari in Beba Restelli, Silvana Sperati, A che gioco giochiamo?, Corraini, Mantova 2008, p. 39.

“l’attività ludica […] serve anche per liberare la fantasia ed immaginare mondi diversi dal nostro, dove le ansie e i timori che la vita quotidiana può suscitare, soprattutto nel bambino, possono esprimersi, essere pensate e verbalizzate, senza le conseguenze anche gravi che potrebbero invece avere la loro esplicitazione nella vita “reale”” Alberto Munari in Beba Restelli, Silvana Sperati, A che gioco giochiamo?, Corraini, Mantova 2008, pp. 41-42.

Ho avuto pochi mesi fa il piacere di sentire Beba Restelli, l’allieva di Bruno Munari continuatrice del suo metodo laboratoriale, e sto ripensando alla risposta che mi ha dato. Avevo chiesto cosa avrebbe fatto Bruno Munari se avesse avuto dovuto proporre l’uso dei computer nei suoi laboratori. Visto quanto realizzato con i prelibri che in qualche modo preparano all’uso della “tecnologia” del libro, cosa si sarebbe potuto proporre in relazione al computer? La risposta è stata interessante: Munari non avrebbe avuto preclusioni nei confronti delle tecnologie digitali. La questione non sarebbe contrapporre realtà/virtualità, ma un uso creativo delle tecnologie, che si non si adegui alla finalità intrinseche ed ovvie dello strumento. Ha portato l’esempio dell’uso della fotocopiatrice: come tecnologia ha la finalità di riprodurre copie identiche all’originale. L’uso che ne ha fatto Munari va volutamente contro tale finalità sovvertendola alla radice: usare la fotocopiatrice per realizzare immagini originali (Bruno Munari, Codice ovvio, Einaudi, Torino 1971, pp. 105-108). L’osservazione è interessante e piuttosto che svilupparla nella direzione di un preoccupato esame dei rischi della confusione tra realtà e simulazione (il gioco di per sé crea luoghi e tempi – mondi – non veri…) varrebbe la pena ragionare sui possibili nuovi spazi che si aprono e su come riconoscerli e gestirli. Non c’è solo il videogioco ma anche un uso ludico di tecnologie e strumenti digitali poco esplorato…

martedì 14 febbraio 2012

Bricks

Questo blog nasce come blocco di appunti on line e non ha particolari pretese comunicative, tanto meno promozionali o auto-promozionali. Anche per questo non avevo mai inserito, come dovrebbe essere per un buon blog, un elenco fisso ad altri blog/siti. Ho letto però la richiesta di Pierfranco Ravotto di far conoscere Bricks (una comunità on line, una rivista...). e per quel poco che posso fare sono ben lieto di inserirlo come primo link di quest blog.

domenica 5 febbraio 2012

Classi 2.0/Molise/primarie/Circolo didattico S. Pietro Celestino di Isernia

Inizio ad aggiornare il post sui blog aperti dalle classi 2.o nel Molise. Avevo già pubblicato l'elenco dei blog delle scuole medie (http://unanotaasettimana.blogspot.com/2010/06/clssi-20-e-blog-in-molise.html). Segnalo ora quelli della scuola primaria, partendo dal circolo didattico San Pietro Celestino di Isernia che, utilizzando il portale edidablog, ha realizzato un blog decisamente ricco di video e foto. Questo è l' indirizzo:
http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=102. Il modo migliore per accedere è ovviamente dal sito del circolo (http://www.circolodidatticospc.it/) dove un apposito link porta alle attività specifiche della classe2.0: http://www.circolodidatticospc.it/1/classi_2_0_2113574.html. I video realizzati sono telegiornali in cui gli studenti figurano come speaker leggendo testi preparati in classe: meritano di essere visti. Nella prima edizione del 2/4/2011 si parla anche del progetto classi 2.0.