domenica 26 gennaio 2014

Didattica della Shoah

Domani, 27 gennaio, presso l'istituto comprensivo “R. Capriglione” - Liceo Scientifico di Santa Croce di Magliano (CB), si terrà un Breve corso di storia e didattica della Shoah con una relazione del prof. Antonio Di Chiro su "Storia della Shoah", a cui seguirà un ulteriore intervento su "Didattica della Shoa". Ho appena finito di preparare le slide per quest'ultimo intervento. Le ho pubblicate su slideshare. Questo l'indirizzo: 


Spero che l'elenco di risorse, anche on line, segnalate sia di una qualche utilità...

domenica 19 gennaio 2014

Il giardino di Froebel e gli orti didattici

Sono riuscito ad acquistare la prima traduzione italiana di un'opera di Froebel a cui ero molto interessato per le implicazioni relative al gioco. L'ho letta velocemente e mi ha colpito, oltre al noto discorso sui doni e sul gioco, l'attenzione al tema del giardino che credo sia di grande attualità vista la diffusione degli orti e delle fattorie come luogo di attività didattica. 
Solo qualche passaggio: "Froebel vuole un giardino per l'insegnamento della storia naturale, perché egli può mettere così sotto gli occhi del fanciullo il quadro vivente della stessa natura; vuole un giardino per iniziare i suoi allievi alla coltivazione e alla botanica, perché l'uso di queste scienze non può insegnarsi che colla pratica; vuole un giardino per dare ai fanciulli gli elementi della geografia e della geologia [...] vuole un giardino per lo sviluppo del sentimento religioso" (Federico Froebel, Manuale pratico dei giardini d'infanzia ad uso delle educatrici e delle madri di famiglia, Civelli, Milano 1871, pp. 163-164).
Non solo: il giardino ha anche la funzione di educare alle "virtù sociali". Distinguendo tra giardino comune, coltivato dalla comunità, e giardini particolari, (circondati dal giardino comune e grandi un metro quadrato) coltivati dai bambini, Froebel osserva: "i fanciulli seminano e piantano nelle loro porzioncelle di terreno quello che vogliono; essi agiscono colle loro piantagioni e col loro suolo a piacere; subiscono le conseguenze di quello che fanno, di quello che trascurano di fare" (p. 165), ma al criterio di responsabilità individuale si affianca l'idea del mutuo soccorso in quanto "il fanciullo debole è assistito dai più forti; se l'un d'essi cade ammalato, i suoi compagni hanno cura del suo giardinetto, il fanciullo che fa una raccolta nel suo giardino, fa dei presenti a' suoi genitori, ai suoi amici, ovvero dispone del suo raccolto per un'opera di beneficenza" (p.164). Ad avere tempo sarebbe interessante verificare quanto l'insegnamento di Froebel sia presente nelle attuali pratiche dell'orto didattico così diffuso tra le scuole... sarebbe un ottimo tema anche  per delle tesi di laurea...

venerdì 17 gennaio 2014

Metodologia del gioco - per l'esame

Per gli studenti del modulo "corso di metodologia del gioco e dell'animazione"

Visto l'approssimarsi dell'appello, ricordo le modalità di esame che avevamo concordato:

Per i non frequentanti: il colloquio verte su tutti i testi indicati in bibliografia.

Per i frequentanti: a) il colloquio si svolgerà sulla base delle domande da voi stessi individuate e pubblicate in questo blog b) le domande iniziali, oltre a riguardare - come logico - temi più generali per passare solo successivamente a questioni più specifiche, verteranno in primo luogo sul vostro personale contributo al corso (ad esempio: che cosa avete inserito nei commenti ai post relativi al corso?) c) Non sono riuscito a parlarvi in modo adeguato dei videogiochi. Vi chiedo un supplemento davvero minimo di lavoro: si tratta solo di leggere questo post http://unanotaasettimana.blogspot.it/2012/10/damiano-felini-video-game-education.html (non vi preoccupate: è breve).

A presto

FB


domenica 12 gennaio 2014

Sienzio, lettura e libro: Tacet di Giovanni Pozzi

Tra treni ed ospedali in cui mi trovo a transitare in questi giorni sono riuscito a leggere il libretto di Giovanni Pozzi, studioso di storia della letteratura e di mistica medioevale, intitolato Tacet (Adelphi, Milano 2013). Il tema del silenzio viene affrontato con osservazioni di grande interesse sulla capacità di ascoltare, sul leggere, e sul libro (con una delle più intriganti critiche alla scrittura digitale che mi sia capitato di incontrare). 
Riporto solo qualche passaggio:
"Per ascoltare occorre tacere. Non soltanto attenersi a un silenzio fisico che non interrompa il discorso altrui [...], ma a un silenzio interiore, ossia un atteggiamento tutto rivolto ad accogliere la parola altrui. Bisogna far tacere il lavorio del proprio pensiero, sedare l'irrequietezza del cuore, il tumulto dei fastidi, ogni sorta di distrazione. Nulla come l'ascolto, il vero ascolto, ci può far capire la correlazione tra il silenzio e la parola" (pp. 20-21).
"L'apice del silenzio di ascolto si ha quando la parola stessa si presenta silenziosa senza perdere alcunché della vitalità: nella lettura" (p. 23).
"il libro, deposito della memoria, antidoto al caos dell'oblio, dove la parola giace, ma insonne, pronta  farsi incontro con passo silenzioso a chi la sollecita. Amico discretissimo, il libro non è petulante, risponde solo se richiesto, non urge oltre quando gli si chiede una sosta. Colmo di parole, tace" (p. 42).