Sono riuscito ad acquistare la prima traduzione italiana di un'opera di Froebel a cui ero molto interessato per le implicazioni relative al gioco. L'ho letta velocemente e mi ha colpito, oltre al noto discorso sui doni e sul gioco, l'attenzione al tema del giardino che credo sia di grande attualità vista la diffusione degli orti e delle fattorie come luogo di attività didattica.
Solo qualche passaggio: "Froebel vuole un giardino per l'insegnamento della storia naturale, perché egli può mettere così sotto gli occhi del fanciullo il quadro vivente della stessa natura; vuole un giardino per iniziare i suoi allievi alla coltivazione e alla botanica, perché l'uso di queste scienze non può insegnarsi che colla pratica; vuole un giardino per dare ai fanciulli gli elementi della geografia e della geologia [...] vuole un giardino per lo sviluppo del sentimento religioso" (Federico Froebel, Manuale pratico dei giardini d'infanzia ad uso delle educatrici e delle madri di famiglia, Civelli, Milano 1871, pp. 163-164).
Non solo: il giardino ha anche la funzione di educare alle "virtù sociali". Distinguendo tra giardino comune, coltivato dalla comunità, e giardini particolari, (circondati dal giardino comune e grandi un metro quadrato) coltivati dai bambini, Froebel osserva: "i fanciulli seminano e piantano nelle loro porzioncelle di terreno quello che vogliono; essi agiscono colle loro piantagioni e col loro suolo a piacere; subiscono le conseguenze di quello che fanno, di quello che trascurano di fare" (p. 165), ma al criterio di responsabilità individuale si affianca l'idea del mutuo soccorso in quanto "il fanciullo debole è assistito dai più forti; se l'un d'essi cade ammalato, i suoi compagni hanno cura del suo giardinetto, il fanciullo che fa una raccolta nel suo giardino, fa dei presenti a' suoi genitori, ai suoi amici, ovvero dispone del suo raccolto per un'opera di beneficenza" (p.164). Ad avere tempo sarebbe interessante verificare quanto l'insegnamento di Froebel sia presente nelle attuali pratiche dell'orto didattico così diffuso tra le scuole... sarebbe un ottimo tema anche per delle tesi di laurea...
Nessun commento:
Posta un commento