lunedì 26 settembre 2011

Empatia e social network

Laura Boella, Empatia, forza preziosa per una società a rischio, in «Vita e Pensiero», XCIV, 2001, n. 4, pp. 119-127

Articolo breve ma interessante: partendo da una definizione dell’empatia - “dispositivo psicologico, arrivato a pieno sviluppo nell’epoca contemporanea, ove dominano l’individualismo e una concezione sofisticata del sé, per rinnovare legami e vincoli partecipativi ogni volta che la specie umana dimentica che l’energia serve per comunicare ma, se la si usa a fini di accumulazione e di sfruttamento, essa distrugge le basi stesse della comunicazione della partecipazione” (p.120) – Boella instaura un legame, che sarebbe da indagare ulteriormente, con i social network: “C’è un altro fenomeno contemporaneo che mette all’ordine del giorno l’empatia: l’estensione ormai planetaria della rete e la conseguente condivisione di informazioni e di spazi sociali come YouTube, Wikipedia, Facebook, Twitter” (p. 122). L’ulteriore sviluppo è dato dalla dimensione educativa: “la scienza dell’empatia ci fa capire quanto sia grave la mancanza quasi completa di un’educazione all’empatia, in famiglia e nelle scuole, così come la sua ignoranza nei campi oggi più a rischio: l’economia e la politica, dove, nella migliore delle ipotesi, viene considerata un supplemento d’anima di cui sono specialiste le donne multitasking, peraltro scarsamente rappresentate” (p. 126).
Pur tenendo ben presenti le obiezioni presentate all’empatia (si veda ad esempio quanto ha scritto Flavia Monceri), una prospettiva da sviluppare potrebbe essere quella di creare esercizi per educare all’empatia, ricorrendo magari in chiave ludica (le ludobiografie?), a risorse digitali e ai social networking e in una dimensione interculturale…

domenica 18 settembre 2011

Per G. F. - sul Mobile Learning

Cara Giuliana, vista l'iniziativa del prossimo 5 ottobre, ho iniziato a raccogliere materiali sul Mobile Learning. Ecco i primi appunti:




Giovanni Bonaiuti, Maria Ranieri, Pierfranco Ravotto (a cura), Ensemble. Mobile learning per promuovere l’inclusione sociale, disponibile on line all’indirizzo:



http://www.scribd.com/doc/45254377/Ensemble-Mobile-learning-per-promuovere-l-inclusione-sociale. Si tratta dell’opuscolo che presenta l’omonimo progetto (http://www.ensembleproject.eu/) finanziato dalla comunità europea. La direzione scientifica è di Antonio Calvani. Interessante la bibliografia (pp. 62-64).

Daniela Brancati, Anna M. Ajello, Pier Cesare Rivoltella, Il guinzaglio elettronico, Donzelli, Roma 2009.

Elizabeth Hartnell-Young, Making the Connections: Theory and practice of mobile learning in schools, in Pearce, J. & Norman, A. (Eds.) Proceedings of mLearn international conference. Melbourne, The University of Melbourne, 2007, pp. 86-95, disponibile on line all’indirizzo:



http://repository.unimelb.edu.au/pid/61794.

Elizabeth Hartnell-Young, Nadja Heym N., How mobile phones help learning in secondary schools, 2008, disponibile on line all’indirizzo:



http://www.lsri.nottingham.ac.uk/ehy/LSRIfinalreport.pdf.

Elizabeth Hartnell-Young, Frank Vetere, Lifeblog: a new concept in mobile learning?, IEEE Wireless and Mobile Technologies in Education. Tokushima, Japan, November 2005, abstract disponibile on line all’indirizzo:



http://dblp.uni-trier.de/db/conf/wmte/wmte2005.html#Hartnell-YoungV05.

Pier Cesare Rivoltella, Simona Ferrari, A scuola con i media digitali. Problemi, didattiche, strumenti, Vita e Pensiero, Milano 2010, pp.18-20 e 91-94.

Pier Cesare Rivoltella, Simona Ferrari, Alesandra Carenzio, “Puoi parlare?” Gli adolescenti al tempo del cellulare, CREMIT, disponibile on line all’indirizzo:



domenica 11 settembre 2011

Fumaroli su scuola, università e immagini

Bell'articolino di Fumaroli su La Repubblica di ieri: la sfida che la scuola e l'università hanno di fronte è radicale. La scuola e l'università sono considerate inutili, o, al più servono "a procurare un lavoro, non a formare uno spirito libero e critico, a educare un gusto, a risvegliare delle doti". Pur rimanendo discutibili alcune affermazioni che contrappongono la scuola "arcaica" all'intelligenza artificiale e ai videogiochi (su questi temi da un personaggio come Fumaroli mi aspetterei una riflessione più sostanziosa e lontana da banalità...), è fondamentale la strategia indicata: contro i nuovi barbari (quelli delle logiche esclusivamente commerciali, dei videogiochi, dell'intelligenza artificiale, delle immagini) vanno usati gli stessi strumenti: "Dobbiamo ritorcere contro i barbari le loro stesse armi. Hanno conquistato l'impero delle immagini? Dobbiamo contrapporgli i regni dell'immagine! A mio parere sarà intorno alla storia dell'arte, capace di unire tutte le scienze umanistiche, che dovrà emergere questa paideia novantica di cui oggi sentiamo tanto crudelmente la mancanza".

Questo è il link all'articolo:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/09/10/la-buona-educazione-creiamo-un-regno-delle.html.

domenica 4 settembre 2011

Riletture estive: Schön, università e pratiche

"Quando ritornai a insegnare al MIT, nei primi anni Settanta, lo feci con consapevole ambivalenza. Diffidavo dell'implicita pretesa dell'università di stabilire la conoscenza scientifica sistematica della quale la pratica competente costituirebbe l'applicazione. E diffidavo, in uguale misura, della distanza dell'università dal fertile disordine della pratica"


Donald A. Schön, Introduzione all'edizione italiana, in Donald A. Schön, Il professionista riflessivo, Dedalo, Bari 1993, p. 11