sabato 26 novembre 2011

Rodari, Flickr e l'inventare storie...

Per le studentesse e gli studenti del laboratorio di metodologia del gioco




Nell'ultimo incontro del laboratorio, ripartendo da ciò che Rodari ha chiamato il binomio fantastico (due parole scelte a caso per poi inventare una storia che le colleghi), abbiamo concordato di sperimentarne una versione basata sulle immagini digitali: ciscuno di voi ha scelto una parola, l'ha scritta su un foglio, e, tra tutti i fogli, ne sono stati sorteggiati due. Le parole uscite, lenti e bussola, sono state usate come chiave di ricerca per due immagini in Flickr.










Troverò un premio (non so ancora quale ma lo troverò) per chi inventerà le storie più originali. Ovviamente la lunghezza non conta, anzi ...





Non auguro buon lavoro ma buon divertimento (almeno spero...)!

44 commenti:

  1. C’era una volta una bambina molto curiosa di nome Clara la cui passione era l’esplorazione, infatti da grande avrebbe voluto fare l’archeologa affascinata appunto dalla ricerca e della scoperta. Un giorno la madre dovette partire per un stage di lavoro e affidò Clara alle cure della nonna che viveva in una piccola casa vicino ad un bosco. Clara era dispiaciuta di dover star lontana per un po’ di tempo dalla madre ma, allo stesso tempo era felice perché sapeva di poter fare delle lunghe passeggiate nel bosco e che sicuramente avrebbe scoperto delle cose davvero affascinanti. Arrivata dalla nonna, Clara aiutò un po’ la nonna a sbrigare le faccende di casa e, ordinando le cianfrusaglie della soffitta, trovò una lente e una bussola. Clara andò dalla nonna le chiese l’utilità di quegli oggetti ma la nonna non rispose, così ella pensò di portarli con sé nell’esplorazione del bosco perché le sarebbero potuti essere utili. Appena dopo pranzo, Clara preparò la sua borsa da esplorazione e si avventurò nel bosco. Dopo aver camminato molto a lungo senza trovare nulla che la incuriosisse davvero, si sedette su di un tronco per riposarsi un po’ e, frugando nella sua borsa e capitò tra le mani la bussola trovata nella soffitta della nonna. Osservando quest’ultima si accorse che la freccia della bussola era orientata verso un punto e decise di seguirla, pensando di dare inizio così ad una bella avventura…
    S’incamminò in un sentiero buio circondato da alti alberi a punta che, solo a guardarli incutevano terrore. Clara si spaventò ma la sua curiosità era più forte della paura quindi proseguì. Il sentiero misterioso la condusse in un luogo molto strano; ella si ritrovò al centro di un cerchio formato da sei alberi. Non aveva mai visto degli alberi posizionati così in mezzo al bosco. Osservò con attenzione e scrupolo tutto ciò che le era intorno nella speranza di scoprire qualcosa di misterioso ma, non trovò nulla. Clara era molto irritata, aveva percorso tutto quel tragitto inutilmente, così ebbe uno scatto d’ira e scaraventò a terra la sua borsa dalla quale rotolò fuori una lente, la lente trovata insieme alla bussola nella soffitta della nonna. La raccolse da terra e la guardò o meglio, vi guardò attraverso ma non vide nulla di strano. Successivamente riprovò; osservò attentamente attraverso la lente la corteccia dei sei alberi disposti a cerchio e intravide una porta. Contenta della scoperta che aveva fatto, senza pensarci decise di aprire la porta ma, nel momento in cui la aprì venne subito risucchiata al suo interno. Clara scomparve e non tornò più a casa della nonna e di lei non si seppe più nulla.

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  2. Il sarto Paolo ha acquistato una bussola in un negozio dell’antiquariato. Lui non conosce l’inestimabile valore e la magia insita in quell’oggetto, il quale allo scoccare della mezzanotte realizza ogni desiderio del suo padrone. A mezzanotte, infatti, come per magia i manichini del sarto Paolo prendono vita; uno di questi si mette a cucire alla perfezione ogni stoffa e poiché non vede bene, prende una lente per ingrandire, e cerca di rifinire alla perfezione ogni cucitura. Cuce tutti i tessuti presenti in quella stanza e realizza dei magnifici abiti per il sarto Paolo. Così si realizza ogni desiderio del sarto Paolo che può finalmente aprire una sua boutique con tanti splendidi abiti.

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  3. Davvero complimenti per i primi due commenti! Attendo altre storie...

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  4. Gulliver e il tesoro dei Lillipuzziani:
    Dopo aver trascorso un breve periodo con i Lillipuzziani, questi ultimi chiesero a Gulliver di tornare nel suo paese per cercare un tesoro che i loro antenati avevano nascosto lì...Gli affidarono così una mappa con il percorso per trovare suddetto tesoro. C' era un problema però....le dimensioni della mappa erano talmente piccole che Gulliver non sarebbe mai riuscito a leggere le istruzioni per raggiungere il luogo del tesoro...Aveva infatti bisogno di LENTI di ingrandimento, che tornato nel suo pese si procurò!Superato questo ostacolo, il Gigante se ne trovò davanti un altro:scoprì infatti leggendo la mappa che il tesoro si trovava in una folta foresta in cui sarebbe stato molto difficile orientarsi. Prima di partire così il buon Gigante si procurò una BUSSOLA e si diresse verso il luogo indicato nella mappa.Riuscì così a trovare il tesoro riconsegnandolo ai Lillipuzziani con grande felicità di questi ultimi.
    Manuela Testa

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  5. La bussola di Prada
    (breve dialogo tra uno snob ed un suo amico)
    Lo snob: "Una bussola? E che ci faccio? Me la compro solo se è di Prada!"
    L'amico: "Cambiati le lenti: ce l'hai sotto gli occhi".
    (C'è davvero! ecco il link:
    http://www.flickr.com/photos/namrood/36801132/)
    FB (fate giocare un poco anche me...)

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  6. Riccardo era un bambino tanto curioso così un giorno decise di avventurarsi nel bosco dove si trovava il castello di cristallo della principessa Rosabella. Cammina e cammina nel bosco, grazie all'aiuto della sua inseparabile BUSSOLA arrivò allo strano castello che era trasparente come l'acqua e si poteva vedere tutto quello che c'era dentro: cespugli di rose che spuntavano dal pavimento, pappagalli colorati che svolazzavano e tante lanternine pendenti dal soffitto che si accendevano e spegnevano. Era un castello magico: si poteva vedere tutto tranne le persone. All'improvviso, come per incanto, apparve un elfo azzurro con una LENTE in mano, una specie di specchio nel quale si rifletteva l'immagine della principesa. Il bambino, allora, capì che solo attraverso quella lente avrebbe potuto vedere Rosabella, decise quindi di proporre uno scambio all'elfo: la sua bussola pur di vedere anche per un solo istante la principessa e alla fine, grazie a quella strana lente, riuscì a soddisfare la sua curiosità.

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  7. C'era una volta una ragazzina molto birichina. Un giorno la mamma le disse 'Cara Rosetta, vai dalla nonna a portare questo cestino di dolci e salutala da parte mia'.
    Così Rosetta si avviò felice nel bosco finché vide un giovane ragazzo inginocchiato dietro a una siepe con una lente d'ingrandimento in mano.
    'Cosa stai guardando?' gli chiese la ragazza curiosa.
    'Niente' rispose il ragazzo.
    'Non fare l'antipatico! Se vuoi posso aiutarti!'
    'E va bene come vuoi' rispose esausto 'mi chiamo Loris e sto cercando una farfalla molto rara perché ha la capacità di illuminarsi di notte'
    'Oh che bello!' rispose Rosetta.
    'Sono giorni che la cerco ma ancora non riesco a trovarla, i cacciatori mi dicono che devo dirigermi verso nord'
    'Ho trovato una bella soluzione!' esclamò la ragazza 'Vieni con me da mia nonna, le daremo questo cestino di dolci e le chiederò in prestito una bussola così sapremo dove dirigerci!!' spiegò Rosetta.
    'Affare fatto!' urlò Loris e così insieme si avviarono verso la casa della nonna.
    Dopo i saluti e un assaggio ai dolci la nonna consegnò ai ragazzi la bussola.
    L'avventura ebbe inizio! I ragazzi si diressero verso nord e dopo poco tempo riuscirono a trovare la famosa farfalla. Aspettarono che calasse la notte e rimasero seduti e contenti ad ammirare la luminosità della falena!

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  8. La giusta direzione

    A Woody stava andando in fumo il cervello e per un omino di legno può essere un problema. Erano giorni che scrutava quel dipinto alla ricerca di un significato: perché il suo amico glielo aveva regalato?
    Vedeva solo macchie di colori con le sembianze di due manichini, ma che senso avevano? Perché erano così vicini? Non riusciva a capire nemmeno da quale verso doveva appenderlo.
    Non trovava una spiegazione, proprio lui che aveva formulato la teoria dei quanti! Aprì il cassetto per prendere un confettino di quelli con la carica del caffè più l'energia del cioccolato, ma frugando sentì tra le mani un freddo oggetto metallico.
    Cosa...?-borbottò tra sé-,tirò fuori la mano e:"Le bussolenti!"-esclamò sorpreso.
    Le bussolenti erano lenti con le bussole che aveva trovato anni prima,nella cavità di un albero,con un bigliettino stropicciato su cui a stento si leggeva:"Per quando non vedrai chiaro e non saprai in quale direzione guardare".
    "Figuriamoci, lenti con le bussole che segnano costantemente il punto SUDESTOVESTNORD!"-aveva pensato Woody guardando l’ago e, senza darvi troppo peso, le aveva messe in tasca.
    Tirò fuori le bussolenti, vi soffiò su per tirar via un po’ di polvere e, quasi per gioco, le indossò. Non appena furono ben posizionate, guardò di nuovo il dipinto e quel che vide lo lasciò sconcertato: un uomo e una donna abbracciati e nel petto un meraviglioso meccanismo.Un ingranaggio di forme aguzze e morbide, di colori chiari e scuri, caldi e freddi. Era quanto di più affascinante avesse osservato negli ultimi anni.
    Come aveva potuto non vedere? Non sapere dove guardare? Come aveva potuto dimenticare la direzione del cuore? Come aveva potuto dimenticare che gli uomini si avvicinano perché hanno un cuore?
    Forse perché non averne uno lo faceva soffrire terribilmente...guardò ancora e,in basso,notò la dedica dell’amico: “L’essenziale è invisibile agli occhi, ma a volte servono le bussolenti per ricordarci la direzione in cui tornare a guardare”.

    oriana m.

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  9. C'era una volta un paesino chiamato Bussolandia dove una grande Bussola madre alimentava le Bussoline di tutto il mondo.Ma in una gelida notte invernale, la grande Bussola smise di far ruotare la sua lancetta e la stessa cosa accadde alle bussoline sparse in tutto il mondo.Da quella notte fu il caos:il nord diventò il sud, l'est diventò l'ovest. Anche le due piccole lenti del paesino vicino, Occhialandia, di ritorno da un lungo viaggio, non sapevano più quale direzione prendere per tornare a casa. Così, dopo tanto peregrinare, giunsero a Bussolandia, che era ormai divenuto un paese fantasma. Lì, sulla sommità di un campanile, videro la Bussola madre che piangeva e si disperava.Le due piccole lenti le chiesero cosa fosse accaduto e lei rispose che le lenti che attraverso i raggi del sole la alimentavano, si erano scheggiate e non aveva trovato altre lenti volontarie che le sostituissero.Così, le due piccole lenti decisero di prendere il loro posto e, grazie al loro gesto, ogni cosa tornò come prima e da quel giorno il paese di Bussolandia si chiamò Bussolentilandia.

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  10. Durante un viaggio, io e mio marito, c'eravamo smarriti e l'unico strumento che poteva aiutarci a ritrovare la strada era una piccola bussola che casualmente si trovava nello zaino. La nostra direzione era indicata solo ed esclusivamente dalla freccia della bussola... Ma dopo ore e ore e ore di cammino quello... di mio marito si accorse di aver letto la freccia al contrario e solo alla fine si ricordò di non aver messo le lenti!!!
    Angela I.

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  11. Alla ricerca del tesoro sepolto...

    Artur Jones, alla ricerca del tesoro sepolto, si addentrò nella fitta foresta; questa, però, divenne ben presto impenetrabile, sembrava quasi volerlo inghiottire.
    Estrasse allora una BUSSOLA per orientarsi meglio tra la vegetazione. Camminò verso nord con passi lenti, perchè giunto ormai vicino alla meta. Faceva molto caldo, si asciugò la fronte, pulì le LENTI degli occhiali e ripartì alla ricerca del tesoro....
    Santo M.

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  12. Un giorno due formichine decisero di smettere di lavorare, e di andare a fare un viaggio per imparare come si divertivano gli umani. Prepararono lo zainetto, e camminando LENTE, lente, dopo molti giorni arrivarono in una grande città. Iniziarono ad osservare, e videro tante persone che correvano a destra e sinistra, che parlavano da sole, e che facevano gesti strani.Dopo qualche ora li venne un forte mal di testa, e decisero di tornare indietro,ma a causa dello stress,si persero.Si ricordarono, però, che una loro amica premurosa, aveva loro regalato per precauzione, una piccola BUSSOLA, la presero e ritrovarono la strada di casa. Quando tornarono nel loro villaggio, spiegarono alle altre formichine, che gli umani sono tutti pazzi, che sono sempre arrabbiati, e che era molto meglio vivere nella loro comunità laboriosa!!

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  13. CriVenditti ha detto

    Come ogni giorno in quell’anno 3011 Zorzet si svegliò di buona lena. Il tempo di fare colazione con le sue capsule preferite al gusto di latte e caffè e subito all’opera per le grandi pulizie della casa. Dopo tanto ecco saltar fuori una scatola di plastica, quel materiale tanto inquinante che oramai non si produce più, contenente strani oggetti. Zorzet incuriosito lesse: “Bussola… Lenti”.
    In men che non si dica poggiando il dito indice sulla parete elettronica della sua casa ebbe istantaneamente accesso al significato dei due termini. Ora sapeva che i suoi predecessori usavano la BUSSOLA per orientarsi e che questa funzionava per mezzo di un ago magnetico che si disponeva sempre verso NORD. Le LENTI generalmente di vetro e trasparenti venivano usate per aiutare la vista. Volle sperimentare entrambi gli oggetti.
    Decise di dirigere la sua capsula viaggiante verso SUD. Ad un tratto un bagliore squarciò quel cielo che egli aveva visto sempre monocolore. Il cielo schiarì fino a quando eccolo, brillante.. comparve il SOLE! Che sensazione primordiale! Ma perché il sole nella sua città non si vedeva più? Decise poi di indossare quelle antiche lenti per provarne gli effetti. Ancora un sussulto! Tutto gli parve più nitido. Vide oggetti e forme che non aveva veduto mai così chiare e non solo. Guardò vicino a sé giù fino alle estremità e scoprì… che aveva DUE gambe! E che i suoi stivaletti magnetici erano di un bel colore rosso! Perché mai fino ad allora non si era accorto dell’esistenza dei colori? CONTINUA…

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  14. Un giorno Batuffolo,un piccolo e vivace barboncino,stava giocando con la palla in giardino quando udì un pianto forte e disperato. Avvicinandosi ad un albero ormai spoglio, notò a terra un piccolo uccellino tutto infreddolito e impaurito. Il piccolo, balbettando e singhiozzando, raccontò che era caduto dal nido e che i suoi genitori, per la fretta di partire per un paese più caldo, Uccellandia Beach,non ci avevano badato. Inoltre,proseguì dicendo, che non aveva la benchè minima idea di dove si potesse trovare questo posto e che,essendo miope e senza occhiali, avrebbe avuto difficoltà anche nel riconoscere i suoi genitori. Allora a Batuffolo venne subito l’idea di donare al povero uccellino una bussola per farlo orientare meglio nel cielo e una grande lente d’ingrandimento per fargli riconoscere i genitori. L’uccellino, ormai tranquillo e ben equipaggiato per il viaggio, ringraziò il barboncino e spiccò il volo. Passarono da quel giorno due lunghi mesi e Batuffolo ricevette dall'uccellino una bella cartolina nella quale scriveva che il viaggio era andato bene e che era riuscito a ritrovare anche i suoi genitori e questo grazie alla bussola e alla lente d’ingrandimento di Batuffolo.

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  15. La Bussola Ingrandente

    A cosa servono le bussole?
    Chiediamolo ai cinesi…ma forse non serve andare così lontano, basta parlare con Miss Bussola Ingrandente, la degna compagna di Mr Non Vedo, un abilissimo marinaio, che ha viaggiato per mare e…per mare fin quando…
    C’erano una volta le stelle, che indicavano la strada da percorrere per raggiungere la meta, ma un bel giorno le bussole invasero le cabine dei marinai, compresa quella di Mr Non Vedo, che finalmente poté iniziare la sua carriera. Mr Non Vedo si fidava”ciecamente” della sua Miss Bussola (anche perché non aveva scelta) e decise di partire dal porto di Southmapton per arrivare in America. Tutto sembrava molto e Miss Bussola si vestì a gran festa per il grande evento, dimenticando un oggetto molto importante, i suoi occhiali, cosa che non notò subito. La signorina, tutta entusiasta, - Capo, allora, che direzione prendiamo?-, e il povero marinaio – Io mi fido di te, basta che arrivo in America! -. Non si preoccupi! -. Miss Bussola la si orientò nella direzione, che secondo lei gli avrebbe condotti alla loro meta, ma ahimè sulla cartina lesse Antartide, invece di America. Il viaggio ebbe inizio e Miss Bussola e Mr Non Vedo erano felici…a metà del viaggio la signorina si rese conto che non aveva gli occhiali, ma non disse nulla al suo amico, che si fidava di lei: cercò di trovare una soluzione salendo sulla cartina lesse che si trovavano totalmente su un’altra rotta e che ormai erano lontani per tornare indietro. In ogni caso doveva rimediare per evitare di commettere altri errori: iniziò a saltare in lungo e in largo sulla nave, fin quando un oggetto tondo, proprio accanto alla cartina geografica, attirò la sua attenzione: era una lente di ingrandimento, che oltre ad ingrandire, le permetteva anche di leggere perfettamente. Miss Bussola indossò la lente d’ingrandimento, applicandola con precisione, senza separarsene più. Finalmente giunsero alla loro “meta”, ma Mr Nn Vedo sentiva troppo freddo e si preoccupò: a quel punto la sua accompagnatrice dovette svelargli la verità. Il povero marinaio, in quella situazione assurda, non poté far altro che ridere,e decise, insieme a Miss Bussola, di rimanere in Antartide, raccomandandole, però, di non abbandonare mai la sua lente d’ingrandimento graduata. La signorina promise e, quando sbarcarono, fu una guida ineccepibile, addirittura aiuto Mr Non Vedo ad ambientarsi,a socializzare con foche e pinguini,a trovare abiti e cibo, e anche se era anziano, visse tranquillamente in Antartide…e forse ci vive ancora.

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  16. Tanto tempo fa in un immenso e meraviglioso bosco, vivevano le Lenti, due gemelline identiche in tutto e per tutto, perfino nel nome che mamma Occhiale le avevo dato. Invece di osservare tutto lo splendore della natura grazie a i loro occhioni magici che le consentivano di guardare da vicino anche ciò che era più lontano, Lenti trascorrevano la maggior parte del loro tempo a bisticciare, offendersi e litigare..e volete saper il motivo del loro astio? Durante le loro passeggiate, quando mamma Occhiale voleva riposare un pò, decidevano di staccarsi da lei e correre ad esplorare ciò che le circondava ma si perdevano sempre e si accusavano reciprocamente: - "Lenti ti avevo detto che non dovevamo passare da questa parte! E' pericoloso! Ed ora come facciamo!" e l'altra: - " Cosa hai detto Lenti? Aspetta un attimo vorresti dire che sono stata io a voler prendere questa direzione? Sbaglio o non eri tu quella che voleva andare alla ricerca di funghi..hai perfino detto che eravamo vicine e che sentivi il loro profumo..e invece grrrrr che rabbia" e così continuavano, fin quando non avevano più voce e, dopo tantissimo girovagare senza senso, riuscivano per buona sorte a ritornare dalla loro mamma stanche e desolate.
    Un bel giorno però, ricevettero la visita di Bussola, un lontano zio che per quasi cent'anni, era rimasto prigioniero in una biblioteca di un antico castello, dimenticato da tutti nonostante avesse aiutato tante volte il re e suo figlio a ritrovare la strada di casa via mare e via terra. Una mattina zio Bussola, un po’ invecchiato e polveroso, venne preso dalla donna di servizio e buttato via nella spazzatura. Fortunatamente nonostante mille cadute, zio Bussola si rese conto che era finalmente riuscito ad uscire da quella stanza, e dopo essersi liberato dal cattivo odore che emanava, si mise in viaggio per cercare di ritrovare la sua amata sorella Occhiale e le sue nipotine Lenti che aveva lasciato quando erano ancora neonate. Fu così che dopo tanti bisticci, Lenti riuscirono finalmente a visitare tutto il loro bosco senza perdersi più in compagnia di zio Bussola che, nonostante i tanti acciacchi, riusciva sempre ad orientarle dove volevano.

    Chiara Giuliano

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  17. E pinocchio ritornato a casa non trovò più nessuno, ma all'improvviso notò che sul tavolo c'era una lettera. Questa lettera era talmente piccola che ebbe difficoltà ad aprirla. Pinocchio ancora non sapeva leggere, perché se ricordate bene non è mai andato a scuola. Allora, come al solito, venne in suo aiuto il GRILLO, che prese la sua lente nel taschino e cominciò a leggere. Cosa c'era scritto non si sa, diede solo un urlo, anche pinocchio rimase meravigliato del comportamento del grillo e pensò che questo fosse diventato matto. Chiese gli chiese cosa c'era scritto sulla lettera e il grillo rispose:- prendi la bussola che ha costruito tuo padre e seguimi. Secondo voi dove sono andati il grillo e pinocchio?

    PS: Non potevo fare a meno di scrivere questa storia è la cinquantesima volta che vedo questo cartone con mo figlio

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  18. C'era una volta un pirata avventuroso che amava tanto viaggiare, attraversando oceani e terre sconfinate. Un giorno, il pirata decide di raggiungere una famosa isola abitata da sinuose sirene. A bordo della sua nave che ondeggia nel mare vede i gabbiani che stridono nel cielo terso e ascolta l'eco del canto delle sirene. Finalmente raggiunge la magnifica isola ed appena entra nella grotta incantata di corallo delle sirene trova delle magiche lenti che gli fanno scoprire tante sorprese...
    Il fondo della grotta è di sabbia morbidissima e colorata; fra le alghe ondeggiano strani fiori colorati e meravigliosi, mentre il soffitto è rivestito di conchiglie bellissime. Tutto d'un tratto, però, incontra le sirene che lo circondano con cattive intenzioni...
    Vogliono ingannarlo con il loro canto per rubargli le casse di gioielli preziosi che trasporta sulla nave. Riescono ad ammaliarlo con il loro canto e a farlo addormentare. Al risveglio il pirata si ritrova in una stanza del castello e non sa come uscire. Inizialmente si dispera ma poi ricorda di avere in tasca una bussola, dono si suo nonno e pensa di usarla. Attraversa numerose stanze, si inoltra in tortuosi corridoi finchè, ad un certo punto,in lontananza, vede una luce. Si dirige verso la luce e...di nuovo in mare pronto per partire per un altro avventuroso viaggio.

    Simona V.

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  19. C’era una volta anzi no … C’era qualche decennio fa in un luogo immaginario un piccolo paesino nascosto di nome CosìFu in cui si erano rifugiati tutti gli oggetti del mondo mal funzionanti secondo l’uomo o dalle idee troppo indipendenti. In un giorno come tanti una bussola di nome Guida dai piccoli piedini ramati, dall’aria intelligente e superba e si sentì poco bene, in effetti, si smagnetizzò completamente. Fino ad ora, infatti, indicava il nord con un grazioso balletto irlandese e accompagnandosi con una fisarmonica. Quel giorno tuttavia la bussola non riusciva a muovere un passo di danza né il suo ago, così chiese supporto alla sua vicina di casa, una vecchia lente d’ingrandimento di nome Chiara che fischiava sempre. La lente accettò perché non aveva molto da fare e si mise subito a studiare il caso. Ma la bussola era così permalosa e poco collaborativa che la vecchia lente ben presto si stancò e la lasciò da sola nella sua inutilità. La bussola non ebbe altro da fare quindi che suonare la fisarmonica alle feste di paese perché nessuno sapeva e voleva aiutarla, anche se un giorno la lente fu stanca di vederla afflitta e la aggiustò. Divennero tanto amiche e insieme continuarono a cantare e ballare!
    Lidia Esposito

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  20. C’era una volta,
    nel paese Cagnolandia Al Maschile, Nonnocane conosciuto da tutti per la sua grande creatività. Una delle sue tante invenzioni è stata la creazione delle LENTI colorate che permettevano finalmente di visitare il paese Cagnolandia Al Femminile. Un bel giorno, Nonnocane, riunì tutti gli abitanti di Cagnolandia Al Maschile e comunicò loro questa grande scoperta. Tutti i cani abbaiarono perché soddisfatti della nuova tanto attesa invenzione. Nonnocane disse, anche, che per accedere a Cagnolandia Al Femminile era necessario, una volta indossate le Lenti, seguire la Grande BUSSOLA che li avrebbe condotti verso le cagnoline giuste e li avrebbe allontanati da quelle taroccate o da quelle che erano interessate solo all’aspetto economico! Gli abitanti di Cagnolandia Al Maschile intrapreso ben volentieri questa avventura.

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  21. ops... ho sbagliato, volevo dire: gli abitanti di Cagnolandia Al Maschile intrapresero ben volentieri questa avventura.

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  22. MagAlad e i folletti dispettosi.

    C'era una volta,nel paese di Solandia un personaggio stravagante alle prese con la magia che tutti chiamavano MagAlad.La sua piccola bottega di magia era piena di colorate pozioni magiche e di lenti d'ingrandimento preziose.Nell'angolo più nascosto della bottega, custodito gelosamente in un cofanetto c'era una LENTE d'ingrandimento in grado di donare poteri magici a chi l'avrebbe presa. Accanto al paese di Solandia,c'era un castello con un'immensa torre dove vivevano folletti dispettosi,i quali volevano a titti i costi la lente di MagAlad.Così, un giorno mentre quet'ultimo era alle prese con i suoi magici incantesimi, i folletti prepararono un piano per impossessarsi della lente e realizzare così il loro desiderio di diventare dei piccoli maghi.Dopo aver messo a soqquadro l'intera bottega con tanti dispetti i folletti trovarono la preziosa lente, la quale conferì loro tanto potere magico da riuscire a catapultare MagAlad in una foresta buia...il povero MagAlad si ritrovò improvvisamente in un luogo a lui sconiosciuto,ma camminando camminando trovò una BUSSOLA che gli permise di tornare nella sua tanto amata bottega e di punire i folletti,i quali furono rinchiusi per sempre nella torre del loro castello.Da quel giorno MagAlad non venne mai più disturbato e e continuò per tutto il resto della sua vita a creare pozioni e oggetti magici.

    Michela Cal.

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  23. C'era una volta,
    il Signor Vetrino, abilissimo artigiano, esperto nella lavorazione del vetro.
    Un giorno, si recò nella sua bottega un esploratore di nome Ancorà che gli chiese un paio di Lenti in grado di lanciare degli S.O.S. in caso di pericolo in mare.
    Vetrino glieli costruì.
    Un giorno, però, un violento temporale sorprese Ancorà in uno dei suoi viaggi per mare e prima che potesse chiedere aiuto, le Lenti gli caddero nelle acque dell'oceano.
    Ancorà rimase per giorni in mare da solo, fino a quando un delfino si avvicinò alla sua nave con le Lenti magiche tra i suoi denti.
    Ancorà recuperò, così, quelle preziose Lenti, inviò ai suoi amici marinai i segnali di aiuto e riuscì a ritornare sulla terra ferma.
    Antonville

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  24. C'era una volta,
    il Signor Vetrino, abilissimo artigiano, esperto nella lavorazione del vetro.
    Un giorno, si recò nella sua bottega un esploratore di nome Ancorà che gli chiese un paio di Lenti in grado di lanciare degli S.O.S. in caso di pericolo in mare.
    Vetrino glieli costruì.
    Un giorno, però, un violento temporale sorprese Ancorà durante uno dei suoi viaggi per mare e, prima che potesse chiedere aiuto, le Lenti magiche gli caddero in acqua.
    Ancorà rimase per giorni in mare prima di riuscire a ritrovare, negli enormi bauli, la BUSSOLA che gli aveva regalato il nonno.
    E fu così che riuscì a ritornare sulla terra ferma.
    Antonville

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  25. Mentre il sole dispettoso gioca a nascondino dietro le nuvole, nel prato gli animali organizzano una grande festa. I grilli indossano delle vecchie e grandi lenti, un paio di pantaloni rattoppati, una camicia e un bastone che adornavano uno spaventapasseri in un campo di grano.Invece, le rane, che avevano trovato una splendida bussola nel bosco non lontano da lì, si travestono da marinai e utilizzano la bussola per orientarsi nel grande lago quando il cielo è nuvoloso.Il gufo sbadiglia e borbotta: -Questi giovani!

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  26. CRESCERE..

    C’era una volta un simpatico burattino di legno, tra scaffali pieni di giochi, di un bimbo troppo coccolato.
    Un giorno il bimbo giocando con i suoi mille giochi, stufo come al solito di ognuno di loro, chiese alla mamma di comprare qualcosa di nuovo.
    Come sempre la mamma si recò nel negozio più fornito e comprò un nuovo oggetto.
    Al ritorno a casa, il bimbo impaziente sgridò la madre per averci impiegato troppo tempo, così scartò con foga e fretta il misterioso oggetto. Il bimbo non trovando interessante il nuovo gioco, trepidando e battendo i piedi a terra, scagliò l’oggetto tra la mole di giochi.
    Lo strano arnese, era una BUSSOLA che perse la sua LENTE, rimanendo così con le lancette scoperte.
    Il burattino, cominciò ad animarsi non appena la bussola sfiorò il suo legno. Iniziò così a sentire il bisogno di riparare quell’attrezzo magico, che gli aveva dato vita...
    ..dopo ore ed ore, passarono giorni e giorni, ma della lente nessuna traccia.
    Intanto mentre il burattino continuava la sua instancabile ricerca, riparava tutti i giocattoli che il marmocchio vizioso aveva distrutto.
    Il bambino ogni giorno, dai suoi giochi, scopriva qualcosa di nuovo, imparando così, a non stancarsi in fretta di quello che aveva, ma a guardare il lato migliore delle cose pur avendo la stessa forma. In questo modo la mamma non fù più costretta ad accontentare gli instancabili capricci del figlio.

    Il burattino però sta ancora continuando la sua ricerca....

    CAMILLA DI PARDO

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  27. Una lente biricchina
    si è persa questa mattina
    e vagando alla rinfusa
    si ritrova tutta confusa.
    Ma una bussola di là passò
    e il sentiero di casa con lei trovò.

    Mariana Petrillo

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  28. In un paese lontano lontano,viveva un bambino di nome Leo.Il piccolo amava la natura,ma in particolare amava gli animali.Il suo più grande sogno era quello di riuscire a costruire una casa enorme per poter accogliere tutti gli animali abbandonati.
    In una notte dal cielo stellato,Leo non riusciva a dormire perchè il suo cuscino non sembrava soffice come al solito,c'era qualcosa a dargli fastidio. Un pò intimorito,alzò di colpo il cuscino e trovò un piccolo bauletto molto strano,tutto colorato. Leo non esitò un attimo e velocemente lo aprì.C'erano una BUSSOLA,LENTI di ingrandimento e un biglietto.Il bambino decise di leggere il contenuto del foglietto che diceva:"Carissimo Leo,ti dono questi preziosissimi oggetti,affinchè tu possa realizzare il tuo sogno.Con amore,la Fatina dei Tuoi Sogni".Leo era molto confuso,ma allo stesso tempo incuriosito,perciò decise di prendere tutto quello che gli era stato donato e di uscire di casa.Durante il tragitto,la bussola gli indicava il percorso da fare.Camminò a lungo,così a lungo che era ormai diventato giorno.Ad un certo punto,la bussola non indicò più la strada e Leo si ritrovò in un posto molto particolare,colorato e divertente!Il piccolo decise di esplorare un pò quel magnifico luogo.Così,esplorando,trovò dietro un sasso una casetta grande come la sua mano.Siccome Leo,non riusciva a vedere bene quella piccola casa,decise di tirare fuori le lenti di ingrandimento.Non appena le avvicinò ai suoi occhi,per guardare meglio la casina,quest'ultima iniziò a crescere,ancora e ancora.Si fermò solo quando Leo gettò a terra le lenti. Il piccolo era molto contento perchè aveva finalmente una casa in cui poter accogliere tutti gli animali! Ad un certo punto,il cielo cambiò colore,tutto si fece più buio,e in un batter d'occhio Leo si ritrovò nel suo letto con le mani sotto il cuscino..purtroppo era solo un sogno!
    Miriam Colledanchise

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  29. Questa è la storia di due piccoli amici,Mario la bussola e Gisella la lente.Loro lavoravano molto ma senza essere mai ringraziati.Mario la bussola svolgeva l'arduo compito di indicare la strada e portare a destinazione il Capitano,un marinaio molto famoso che solcava i mari in lungo e in largo.Mentre,Gisella la lente scovava molti indizi di notte e di giorno e il suo datore di lavoro si chiamava Signor Vedochiaro.Dopo molto tempo Mario la bussola e Gisella la lente iniziarono a stancarsi di tutto questo lavoro e decisero di fare un bello scherzetto ai loro padroncini.Mario la bussola iniziò a fare confusione tra est-ovest-nord-sud;infatti invece di portare il Capitano in Francia lo faceva attraccare sulle coste della Tunisia;Gisella la lente faceva sempre finta di dormire quando il Signor Vedochiaro aveva bisogno di lei.Un giorno però il Capitano chiese spiegazioni a Mario la bussola e lui rispose cosi:"Mi chiedi sempre di portarti a destra e a manca e dopo essere arrivato li mi rimetti nel cassetto senza neppure ringraziarmi!!!!"Anche il Signor Vedochiaro chiese spiegazioni a Gisella la lente e lei rispose:"Risolvo quasi tutti i misteri su cui ti chiedono di indagare e mai un grazie.Neanche l'ombra!!!!"Il Signor Vedochiaro e il Capitano chiesero scusa ai loro aiutanti e da quel giorno Mario la bussola e Gisella la lente furono sempre ringraziati e vissero felici e impegnati....

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  30. Il conte bussola ed il marchese Lente si ammalano di aghispongite e di lenticolite, patologie che durante l'epidemia del XVI secolo fecero molte vittime.Essendo due filantropi, in un ultimo afflato di generosità, decisero di donare i loro corpi alla scienza per l'individuazione dei bacilli mortali.Il loro sacrificio consentì al giovane Galileo di costruire il microscopio,una delle invenzioni che hanno rivoluzionato la medicina.

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  31. C'era una volta un curioso gnometto,
    che saltellando nel bosco,
    trovò un bellissimo oggetto.
    Delle coordinate aveva,
    ma muoversi non sapeva,
    una bussola era!!
    Le sue lancette,
    erano freccette,
    che indicando la via
    fecero prendere allo gnometto
    la prima seggiovia.
    Quà e là in mezzo alle montagne
    si sentiva odore di castagne,
    ma i suoi occhi stavano ammirando
    i posti in cui la bussola lo stava portando.
    Girovagando per il mondo
    scoprì tutto in un secondo.
    La curiosità crebbe sempre più
    e lo spinse ad andare sù e giù.
    Per le cose grandi e giganti
    le sue pupille si ingrandivano importanti,
    per quelle invece piccine
    un paio di lenti si procurò infine...

    MARIA PIA NARGISO

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  32. C’era una volta un curioso gnometto,
    che saltellando nel bosco
    trovò un bellissimo oggetto.
    Delle coordinate aveva,
    ma muoversi non sapeva;
    una bussola era!!
    Le sue lancette
    erano freccette
    che indicando la via
    fecero prendere allo gnomo la prima seggiovia.
    Quà e là in mezzo alle montagne
    si sentiva odore di castagne,
    ma i suoi occhi stavano ammirando
    i posti in cui la bussola lo stava portando.
    Girovagando per il mondo
    scoprì tutto in un secondo.
    La curiosità crebbe sempre più
    e lo spinse ad andare sù e giù.
    Per le cose grandi e giganti
    le sue pupille si ingrandivano importanti,
    per quelle invece piccine,
    un paio di lenti si procurò infine...

    MARIA PIA NARGISO

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  33. MagAlad e i folletti dispettosi.

    C'era una volta,nel paese di Solandia un personaggio stravagante alle prese con la magia che tutti chiamavano MagAlad.La sua piccola bottega di magia era piena di colorate pozioni magiche e di lenti d'ingrandimento preziose.Nell'angolo più nascosto della bottega, custodito gelosamente in un cofanetto c'era una LENTE d'ingrandimento in grado di donare poteri magici a chi l'avrebbe presa. Accanto al paese di Solandia,c'era un castello con un'immensa torre dove vivevano folletti dispettosi,i quali volevano a tutti i costi la lente di MagAlad.Così, un giorno mentre quest'ultimo era alle prese con i suoi magici incantesimi, i folletti prepararono un piano per impossessarsi della lente e realizzare così il loro desiderio di diventare dei piccoli maghi.Dopo aver messo a soqquadro l'intera bottega con tanti dispetti i folletti trovarono la preziosa lente, la quale conferì loro tanto potere magico da riuscire a catapultare MagAlad in una foresta buia...il povero MagAlad si ritrovò improvvisamente in un luogo a lui sconosciuto,ma camminando camminando trovò una BUSSOLA che gli permise di tornare nella sua tanto amata bottega e di punire i folletti,i quali furono rinchiusi per sempre nella torre del loro castello.Da quel giorno MagAlad non venne mai più disturbato e continuò per tutto il resto della sua vita a creare pozioni e oggetti magici.

    Michela Cal.

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  34. C'era una volta, in un' isola sperduta, un piccolo regno chiamato il paese dei Mignon.
    Tutti gli abitanti del regno erano bassi e grassi come tappi di bottiglia.
    Il re si chiamava Oscar e sua moglie Denise.
    Prima di sposare Denise, nel paese dei Mignon regnava la felicità e tutti gli abitanti erano di statura normale, fino a quando il regno venne colpito da un incantesimo malvagio compiuto dalla strega di Thor.
    Tutto iniziò quando Re Oscar decise di sposare Denise riufiutando la strega di Thor la quale pazzamente innamorata del re si vendicò.
    Re Oscar sapeva che l' unico modo per far tornare alla normalità il suo amato regno era quello di riuscire a trovare la bussola magica che avrebbe guidato il re verso la lente dai grandi poteri, nascosta in un insenatura del monte più alto del regno, il monte Livin.
    Per sciogliere l'incantesimo, Re Oscar doveva raggiungere la cima del monte e guardare il suo regno attraverso la lente magica.
    Decise di mettersi alla ricerca della bussola nascosta nella casa della strega di Thor.
    Di notte un gruppo di omini del regno entrarono di nascosto nella casa della strega e dopo numerose ricerche, in un baule trovarono la bussola magica.
    Subito la portarono al re il quale raggiunse di corsa il monte Livin e iniziò ad arrampicarsi seguendo gli indizi della bussola magica.
    Improvvisamente la bussola esplose perchè di fronte al re c'era l'insenatura dove era nascosta la lente. Dopo averla trovata si accorse di essere seguito dalla strega di Thor che volava sulla sua scopa magica.
    Arrivato quasi in cima lottando con la strega riusci', grazie alla sua astuzia, ad ucciderla e a salire sulla scopa. Raggiunse in un lampo la cima del monte e guardò attraverso la lente il suo regno, il quale finalmente tornò alla normalità e vissero tutti felici e contenti.

    Pappadopolo Sara Pia

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  35. C'era una volta una signora di nome Va-Lentina. Era una donna altezzosa che amava girare per la città alla ricerca di cose esclusive da acquistare. Aveva però un piccolo problema: vedeva tutto rimpicciolito, così piccolo che i palazzi le sembravano formiche!!! Per questo girava per le strade accompagnata dalla sua cagnolina "Bussola"che la aiutava ad orientarsi. Un giorno, in preda ad un maniacale shopping, perse la sua Bussola. Va-Lentina non ricordava più la strada per tornare a casa e tutto le appariva terribilmente piccolo. Iniziò a invocare di desiderare una lente di ingrandimento al posto della vista e che ritrovasse al più presto la sua cagnolina. In cambio avrebbe rinunciato per sempre ai vizi esasperati. Come per magia ,Lentina-Va ritrovò la sua Bussola che ora, ai suoi occhi, appariva grande quanto un cavallo. Da quel momento Lente e Bussola vissero una vita felice senza perdere mai di vista l'orientamento giusto! Azzurra Marena

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  36. Un nonno...tutto da scoprire!

    -Io e la nonna usciamo per fare compere. Viene il nonno a tenerti compagnia- dice la mamma di Luca.
    - Oh, ecco!- dice la mamma di Luca. Dalla finestra si vede il nonno che arriva in bicicletta. Entra e si accomoda sul divano:-Potete andare donne- dice -Ci sono qua io!-
    La mamma e la nonna salutano e vanno via. Luca resta seduto in poltrona con la testa bassa. Il nonno comincia a leggere un giornale, ma quasi subito chiude gli occhi e si addormenta. Luca ha un'idea: apre un cassetto e tira fuori la lente d'ingrandimento, sale sul divano e incomincia la scoperta del nonno. Prima di tutto il naso, che è ben in vista. Caspita quanto è grande! Pieno di crateri e di colline, di pianure rossastre...come Marte!- pensa Luca. E già s'immagina d'essere un'astronauta, quando la lente finisce per sbaglio davanti alle narici.- Accidenti! Ecco lì due caverne buie, dove forse si nascondono i draghi. Sono proprio curioso, ma se mi perdessi?- pensa. Papà un giorno mi disse che nel secondo cassetto della scrivania conserva una vecchia bussola che utilizzava quando si divertiva a far l'esploratore. Potrei prenderla- pensa.
    Luca, il grande esploratore, scende dal divano, apre il secondo cassetto, prende la bussola e torna nelle due caverne. Sono proprio dei labirinti, la bussola mi aiuterà ad orientarmi in questo mondo fantastico- pensa. -Dove sono i draghi?- dice. Inizia a percorrere i sentieri verso nord, poi verso est,ovest...ma lo squillo del citofono fa svegliare il nonno e Luca viene catapultato fuori da un rapido movimento del capo del nonno.
    Marianna Tesoro

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  37. UN NONNO TUTTO DA SCOPRIRE!
    -Io e la nonna usciamo per fare compere. Viene il nonno a tenerti compagnia- dice la mamma di Luca. -Oh, ecco!- dice la nonna. Dalla finestra si vede il nonno che arriva in bicicletta. Entra e si accomoda sul divano:-Potete andare, donne, ci sono qua io. La mamma e la nonna salutano e vanno via. Luca resta seduto in poltrona, il nonno comincia a leggere un giornale, ma quasi subito chiude gli occhi e si addormenta. Luca ha un’idea: apre un cassetto e tira fuori la lente d’ingrandimento, sale sul divano e incomincia la scoperta del nonno. Prima di tutto il naso, che è ben in vista. Caspita quanto è grande! Pieno di crateri e di colline, di pianure rossastre…come Marte- pensa Luca. E già s’immagina d’essere un’astronauta, quando la lente finisce nelle narici. Accidenti! Ecco lì due caverne buie, dove forse si nascondono i draghi. Si addentra ma…inizia ad aver paura di perdersi. Subito pensa alla bussola che è nel secondo cassetto della scrivania e che il papà utilizza per orientarsi nei boschi quando il cielo è nuvoloso. Scende giù dal divano, la prende e si addentra in quelle fantastiche caverne. Cammina, cammina, dirigendosi a nord, est, ovest, sud, ma il nonno fa uno starnuto e il piccolo esploratore viene catapultato fuori…
    TESORO MARIANNA

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  38. "Fantasia di un sogno"
    Un raggio di luce filtrava tra le grate di una finestra, in cima alla torre di un vecchio castello.La luce irradiava nella stanza un arcobaleno, che illuminava il volto di una fanciulla addormentata.Josephine, era il suo nome,viveva in quel castello insieme ai suoi fratelli.La piccola si svegliò beatamente e affascinata da quel raggio iridescente, si vestì in tutta fretta per scoprire da dove provenisse.Con stupore si accorse che erano proprio le lenti dei suoi occhiali ad irradiare quel raggio di luce.Decise allora, di mettere gli occhiali ed improvvisamente il suo orizzonte cambiò, non riconobbe più la sua stanza e si ritrovò in un bosco fitto. Uno scoiattolo curioso la accolse offrendogli una ghianda. La bimba accettò, per non sembrare scortese,e insieme si incamminarono lungo un sentiero.Fecero presto amicizia e Josephine confessò al suo amico scoiattolo i suoi timori e la volontà di ritornare dai suoi fratelli. Fu presto rassicurata dall'amico scoiattolo, che la condusse nella sua tana. Mentre rovistava tra le sue cianfrusaglie, trovò una bussola antica, che avrebbe risolto il problema. Disse alla piccola:" Ti sarà utile per ritrovare la strada di casa, se al tramonto la punterai verso il sole".Josephine ascoltò il saggio scoiattolo e attese il tramonto. Puntando la bussola verso l'ultimo raggio di sole, improvvisamente si sentì sollevata e, come avvolta in una nuvola, con un enorme balzo si ritrovò nella sua stanza, dove c'erano già le sue amiche lucciole ad aspetarla ed a farle compagnia per la notte.
    Silvia C.

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  39. ...grazie per la lente, Winnie!

    Uscendo di casa con la sua bussola per cercare del miele, Winnie the Pooh incontra l'asinello Ih-Oh che ha perso la sua coda. Tutti gli amici del bosco cercano di aiutarlo, proponendo gli oggetti più svariati in sostituzione della coda scomparsa, ma questo non rendeva felice il povero asinello, così il saccente gufo Uffa e Christopher Robin decidono di andare alla ricerca della coda.
    Si divisero nel bosco, ma prima decisero il punto di incontro servendosi della bussola di Winnie.
    … cerca di qua , cerca di là a Cristhoper Robin, l’unico umano tra tanti splendidi animaletti, gli venne in mente di tornare a casa per prendere una lente di ingrandimento, utile per trovare degli indizi.
    Vennero individuate delle impronte di scoiattolo che partivano dalla casa di Hi- Oh e conducevano ad un albero … allora tutti capirono che il responsabile abitava proprio li, infatti era Tobias lo scoiattolo che aveva ben pensato di utilizzare la coda dell’asinello come campanello della sua tana.
    GIULIANI NATALINA

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  40. Rossellademeo79 ha detto...
    C'era una volta Henry il vagabondo, amava girare il mondo ma in uno dei suoi viaggi perse la sua bussola, la sua cara bussola regalatagli da suo nonno.
    Henry era molto triste perchè dietro quella perdita si celava un incantesimo...in poche ore sarebbe diventato talmente piccolo che nessuno occhio dotato di buona vista l'avrebbe più notato.
    Fortunatamente durante la sua ricerca s'imbattè nella casa di un vecchio mago e trovò una lente d'ingrandimento e così pensò di fermarsi lì aspettando che il mago si accorgesse di lui.
    Quel giorno arrivò, il mago lo trovò mentre sonnecchiava sulle pagine del suo libro di magia, lo svegliò e gli chiese la sua storia.
    Il vecchio mago decise di aiutarlo, elaborando una grande magia che lo liberò dall'incantesimo e così Henry continuò a viaggiare felice come una volta.

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  41. STORIA: La Lente e la Bussola
    C'era una volta, al centro di un foltissimo bosco, un altissimo albero cavo alla cui base viveva una tranquilla famiglia di ricci. Tony era il più piccolo della cucciolata: un riccio intelligente, curioso con il grande sogno di vedere il mondo. Purtroppo aveva un piccolo difetto: i suoi piccoli occhi non vedevano molto bene e questo gli impediva di leggere ma non di ascoltare. Ogni sera, infatti, il suo papà leggeva a Tony qualcosa che riguardasse il mondo e la sua esplorazione. Ogni volta, dopo la lettura la sua voglia di conoscere e esplorare il mondo aumentava. Un giorno, spinto dalla curiosità, uscì dalla sua tana. Camminando camminando per il bosco inciampò in qualcosa. Quando si rialzò, a tentoni cercò di capire su cosa era inciampato. Toccando l'oggetto capì che era una sacca contenente degli oggetti. Fiutò gli oggetti uno alla volta, li avvicinò a suo muso per cercare di riuscire a vederli ma invano: neanche a l tatto riusciva a capire di quali oggetti si trattasse. Ad un certo punto, tastando e fiutando l'ultimo oggetto, con grande stupore gridò: "Ci vedo!!!". Aveva tra le zampette la lente di un paio di occhiali che gli permetteva di distinguere nitidamente tutto ciò che lo circondava. Dando un'occhiata intorno, però, si rese conto che camminando camminando si era spinto al limite del bosco e che si era perso. La sua felicità si trasformò in disperazione: "Come farò a tornare a casa?I miei genitori saranno preoccupati...mi staranno cercando ovunque..." e iniziò a piangere. Quando si calmò disse tra se e sè: "Riuscirò a tornare a casa!!!" e così indossò la lente e cercò tra gli oggetti nella sacca qualcosa che potesse aiutarlo. Per sua grande fortuna trovò una bussola e, così, grazie alla lente e alla bussola tornò sano e salvo dalla sua famiglia.

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  42. francesca pisan3
    C'era una volta un topino di nome Tip rimasto orfano. Gli unici parenti rimastigli, erano due anziani zii che abitavano in una ragione del Nord. Tip, che era molto bravo a scuola, fece tesoro degli insegnamenti del maestro Topotobia il quale diceva sempre:- Per affrontare un viaggio nella natura, munitevi di bussola e di una lente di ingrandimento che servirà ad accender un fuoco in caso di necessità.Solo garzie a questi consigli,Tip arrivò vivo e vegeto dalla sua nuova famiglia.

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  43. Come sempre Antoin andava alla ricerca del suo amore. Il suo viaggio però era un viaggio particolare. La direzione da seguire non era quella di una strada con le curve, i paesaggi da vedere, gli incroci da scegliere.. noooo! La strada da percorrere si trovava nel suo cuore. Doveva affrontare paure, ansie e una montagna altissima: quella del suo passato e di un segreto che avrebbe voluto svelare. Le sue speranze erano riposte in un oggetto che aveva custodito amorevolmente perché regalato da una persona a lui tanto cara. Lo portava sempre con se, ma era cosi piccolo che non riusciva neppure a capire cos’era. Però aveva capito che era un oggetto magico, infatti ogni volta che cercava di vederlo con una LENTE questo scompariva del tutto per poi riapparire subito dopo. Antoin cercò anche di cambiare lente, ne provò diverse, ma il risultato non cambiava. Un giorno per pura coincidenza (serendipity) riuscì a capire tutto. Ogni volta che Antoin conosceva se stesso e rispondeva sinceramente alla sua vocina interiore, che chiamava “ometto”, quell’oggetto diventava più grande.. più grande… sempre più grande. Passò diverso tempo, finche un giorno l’oggetto divenne così grande da poterlo aprire e capire cos’era. Aperta la custodia i suoi occhi si riempirono di lacrime di gioia. Finalmente stringeva tra le mani la sua BUSSOLA MAGICA. Eh già!! Era una bussola magica. Antoin era il bambino più felice di questo mondo, ma non per la bussola quella ormai non gli serviva neppure più. Era felice perché conosceva se stesso!!!

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  44. C'era una volta un vecchio marinaio che nel suo ultimo viaggio putroppo naufragò con la sua vecchia barca. Si trovò da solo e nel cercare di riparare la falla rimase chiuso nella sala macchine al buio. Era da solo e doveva cercare di trovare una soluzione per mandare un messaggio di aiuto o meglio ancora arrivare a toccare terra. Con sè aveva solo la bussola che portava sempre nel taschino. Quando si sentì ormai disperato, gli venne in mente che la sua bussola aveva anche una lente all'interno che poteva usare per rifrangere la luce che proveniva dall'unica fessura del legno. Quindi inziò a cercare la posizione giusta per la lente e finalmente fu luce nella sala. Quella luce fioca fu sufficiente per riuscire ad aggiustare il motore e quindi a manovrare la nave e arrivare a terrà grazie alla bussola che lo guidò nella navigazione al buio.
    Quella bussola che aveva sempre portato con sè, ma che non aveva mai avuto necessità di usare, questa volta gli aveva salvato la vita!

    di Linda Rinaldi (Ciccioberry1)

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