Ho trovato, ormai tempo fa, un libretto (Jean Perrot, Fernad Fau, 30 Histories ed images san paroles a raconter par les Petits, Librairie Classique Fernad Nathan, Paris, senza indicazione di data di stampa, ma direi primo Novecento) che mostra quanto nelle proposte didattiche possa essere stretto il rapporto tra immagine e racconto. L'idea presentata, ma si tratta con ogni probabilità di una enfasi di natura tutta pubblicitaria, viene indicata come una novità assoluta: la proposta consiste nel far raccontare storie a partire da trenta immagini (o gruppi di immagini). L'intento educativo emerge, oltre che dai riferimenti alla vita quotidiana, dalle "virtù" che le storie vorrebbero presentare (e promuovere): gentilezza, impegno, pulizia, onestà, generosità, coraggio.... A tali "virtu" sono ovviamente contrapposte storie con le conseguenze negative legate a "vizi" come la disobbedienza, la maleducazione... Per un esempio rinvio a questo link:
L'idea di per sè è molto semplice, anche se il fatto che il libretto in questione sia arrivato alla dodicesima edizione ne mostra in qualche modo l'efficacia.
Certamente prima di ragionare in termini teorici sull'uso educativo delle immagini e sul rapporto tra immagine e racconto, sarebbe importante coglierne in termini storici l'evoluzione.
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