“Malgrado l’educazione estetica che abbiamo ricevuto, il nostro rapporto con la fotografia è più grossolano e affonda nell’indistinto dell’esperienza: tende a privilegiare come valore il contenuto, di più, inclina a confondere l’oggetto e la sua rappresentazione, scivolando inavvertitamente nella mentalità magica del cacciatore paleolitico. La fotografia ci fa regredire a uno stadio in cui l’immagine si sottrae al controllo del pensiero razionale”
Bollati, Giulio, Note su fotografia e storia, in Carlo Bertelli e Giulio Bollati, Storia d’Italia. Annali 2. L’immagine fotografica 1845-1945. Tomo primo, Einaudi, Torino 1979, p. 8.
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