Per i corsisti dei 24 crediti/master Unimol
Ieri a termine lezione un corsista mi ha segnalato due interessanti testi che credo possano essere di utilità a tutti. Credo che questo corso sia una occasione importante anche per conoscervi tra di voi e per iniziare a condividere e a scambiare materiali, testi, risorse. Mi rendo conto che questo ambiente, per quanto informale, possa non essere il massimo, ma intanto iniziamo.
Invito il collega ad inserire le sue due segnalazioni in un commento a questo post, illustrando (brevemente!) i due testi a cui mi accennava.
Se altri vogliono segnalare altre risorse sono i benvenuti!
Gentile Prof.re Bruni,
RispondiEliminain attesa che vengano inserite le due segnalazioni del collega del corso PreFit 24,
se posso, vorrei segnalare per la didattica: come insegnare, testo,immagine,audio e video;
una bellissima favola persiana,attualissima: IL PESCIOLINO NERO (Samad Bherangi, ed. Marcianum Press).Insegnando in Medio Oriente in classi con bambini "TECNOLOGICI" provenienti da ogni parte del mondo ho avuto modo tramite questa storia e la mia fantasia,di suscitare interesse e partecipazione attiva,con un testo semplice quanto nella scrittura,quanto nelle immagini,lasciando i bambini esprimersi liberamente su un tema attuale quale quello di J. Dewey.D'altra parte, ALLA RICERCA DI NEMO, non è che una rivisitazione in 3D di questa favola persiana cartacea.
Grazie per lo spunto, che mi ha sollecitata a conoscere più da vicino il metodo educativo, nato alla fine del XIX secolo, del filosofo americano John Dewey, e l'influenza che questi ebbe sulla Pedagogia contemporanea, sia americana che europea.
RispondiElimina“Che beneficio c'è ad accumulare notizie di geografia e di storia, ad apprendere a leggere ed a scrivere, se con questo l'individuo perde il desiderio di applicare ciò che ha appreso e, soprattutto, se ha perduto la capacità di estrarre il significato delle esperienze future in cui via, via si imbatterà?”
La pedagogia, secondo Dewey, deve mirare al metodo e abbandonare le nozioni fini a se stesse; ciò che conta è sviluppare le capacità critiche.
La necessità di segnalare alcuni autori e filoni di ricerca critica nasce dall'esigenza di riaffermare con decisione la pertinenza di gran parte dei temi trattati all'alveo della Geografia. Da geografo infatti sento il dovere di ribadire che la quasi totalità degli oggetti adoperati per descrivere e dare senso alla rivoluzione digitale che ci coinvolge (chiamata anche globalizzazione o mondializzazione), siano di natura squisitamente geografica ed all'interno della stessa materia, vengano a porsi quali elementi instabili, dibattuti, in piena evoluzione.
RispondiEliminaCiò detto, il primo autore cui voglio rimandare per fornire utili e problematici strumenti d'analisi è il prof. Franco Farinelli autore di un coraggiosissimo testo dal titolo "La crisi della ragione cartografica". In questa opera egli, ripercorrendo concettualmente l'affermazione dell'ontologia "Moderna" come "riduzione del mondo ad una tavola", propone una visione gneseologica dove è la logica cartografica ad informare il "mondo" e con esso l'intera possibilità di farne esperienza, ivi compreso il campo del sapere. Ma con l'avvento di Internet e dell' era digitale tale logica tabulare viene costretta ad abbandonare la propria pretesa di universalità, trascinando nella propria crisi anche i concetti di creazione delle identità, delle statalitá e di tutte le categorie ab-solute ed aprendo ad una epistemologia del "post-" (postmoderno, poststrutturale, postcoloniale) del tutto in via di definizione. Parafrasando lo stesso Farinelli: la Terra chiede di essere considerata per ciò che è, ossia un globo..e qui le categorie di tempo e spazio perdono ogni efficacia.
Un altro autore che sicuramente risulta utile alla comprensione della portata storica dei cambiamenti in atto è Jacques Lévy che, insieme al suo team ed in particolare Boris Beaude, ha contribuito in maniera decisiva a ridefinire l'ambito del significato della "mondializzazione", azzardando l'ipotesi di Internet quale luogo del mondo, ossia quale ambito relazionale del processo di globalizzazione. Il testo che meglio racchiude tali sforzi teorici è "Inventare il Mondo - una geografia della mondializzazione" al quale è stato correlato un sito fruibile in chiaro (inventareilmondo.net), dove sono raccolte le provocazioni teoriche maggiormente interessanti presenti nel libro come ad esempio: il mercato dei simboli, la questione delle lingue e dei linguaggi, ecc.
Infine, oltre a segnalare che questo vivissimo dibattito in ambito accademico ha ormai luoghi propriamente deputati raccolti intorno ai temi del "visual tinking", dei "critical studies" e dello "visual spatial planning" (http://storicamente.org/quadterr1/frixa.htm), ma che necessariamente va a sconfinare in qualsivoglia ambito delle scienze sociali data la propria natura "globale" appunto, mi preme segnalare il testo di uno dei più noti e spregiudicati sociologi contemporanei, "Comunicazione e Potere" di Manuel Castells. Pur trattando argomenti di teoria politica, in questo testo sono passate in rassegna alcune concetti chiave sulla creazione di significato come ad esempio la teoria dei frames (Damasio A.), il ruolo dei networks e dell'autocomunicazione di massa, che ben si sposano con le analisi che il prof. Bruni ci propone a lezione.
Spero di aver rispettato il "brevemente" senza peccare in chiarezza, ma più ancora spero di alimentare un dibattito argomentato che possa contribuire ad affrontare questo percorso di formazione più consapevolmente e di gestire al meglio un domani (chissà!) i processi educativi in uno dei più incompresi ruoli di questa cangiante società: l'insegnante!
Cordialmente,
Pietro Di Paolo,
Geografo ed Economista.
LA SCUOLA SENZA MURI. https://youtu.be/unSw_u7KEfQ
RispondiEliminaLA SCUOLA SENZA MURI. https://youtu.be/unSw_u7KEfQ Perdonate non ho firmato.
RispondiEliminaGiovanna Di Virgilio_architetto
Colgo una relazione profonda tra quanto detto dal Prof. Bruni nelle sue lezioni e il testo di Umberto Eco "Dire quasi la stessa cosa" in cui si tratta il tema della traduzione come processo di interpretazione e negoziazione. Il traduttore, rispetto a quanto traduce, non attua soltanto una mera operazione di traduzione pedissequa ma esplora, elabora e interpreta, rendendo il testo similare all'originale: dice "quasi la stessa cosa". Il processo di comprensione, così, è attivato da operazioni di negoziazione del traduttore che altro non sono che il frutto e l'espressione di un'accurata gestione della sua competenza linguistica per chiarire il significato di un concetto e collegarlo alla realtà.
RispondiEliminaTalvolta le incomprensioni nascono anche quando si parla la stessa lingua, ad esempio sui social, dove manca tanta parte della comunicazione ed è presente solo la parte fredda, quella delle parole scritte.
EliminaInvero a scuola il prof comunica tanto senza le parole, con uno sguardo, ad esempio...
Web 2.0 (VIVIANA DE ROSA)
RispondiEliminaVorrei segnalare per la didattica un sito che a me è servito molto sia insegnando ai bambini che insegnando agli adulti.
Il sito è: www.circuitocinemascuole.com
Tale sito è fatto molto bene.Offre supporto ai docenti per guidarli nella scelta dei film fornendo materiale didattico, proponendo e organizzando laboratori didattici per esplorare le tecniche cinematografiche, la storia del cinema, i grandi registi e il rapporto tra musica e immagine.
Ne sono venuta a conoscenza con il breve film del Gruffalò, una storia carinissima scritta da Julia Donaldson una delle scrittrici per bambini più note del Regno Unito, proposta da una mia collega artista dell'Aran Puppet Theater Group.
Indubbiamente, quelle di J.D. sono storie che funzionano: divertono, sono ben costruite, sono animate da personaggi molto efficaci e sono arricchite da coloratissime illustrazioni dal tratto inconfondibile. Ma c’è soprattutto un aspetto che vale la pena di sottolineare: sono storie molto ben scritte.La scelta delle parole non è mai banale né scontata: la Donaldson è capace di proporre storie leggere e divertenti con un linguaggio attento alle esigenze dell’arricchimento lessicale dei suoi giovani lettori. I bambini che ascoltano e leggono i suoi libri, oltre a divertirsi e a conoscere splendidi personaggi, imparano parole. E ciò non è poco.
Sul sito che consiglio tutto ciò è ben realizzato per una crescita culturale dei giovani.
VIVIANA DE ROSA
Come da accordi con il titolare di questo blog segnalo il seguente sito, a mio parere molto utile per reperire software (adatto al proprio sistema operativo).
RispondiEliminaLunga vita a Torvalds!
https://alternativeto.net/#
"Giovanni" a lezione diceva come è possibile fare citazioni anche per immagini (e non solo per voce o testo). Ho trovato uno spot che fa continue citazioni esplicite MEDIANTE IMMAGINI a opere d'arte ma senza sottolinearle con testo o voce. Questo a sottolineare l'importanza, per un'insegnante, di saper fare editing video.
RispondiEliminaBuona visione!
Nicola Cacchione
http://artemagazine.it/curiosita/item/5956-l-arte-e-protagonista-nello-spot-di-lexus
Giusto!Conoscevo questo spot e da insegnante di storia dell'arte quale sono mi ha subito colpito nella sua "apparente semplicità" tipica dell'opera di Mondrian che in questo caso apre lo spot con tende da sole e vetrine dal rosso-blu-giallo-bianco-nero-grigio...sinonimo di una continua ricerca di equilibrio e perfezione.Ed è proprio la semplicità che oggi come oggi fa la DIFFERENZA.E' dalla semplicità che nasce l'ECCELLENZA.Chi ha creato ed ideato questo spot è partito da un concetto semplice per...colpire nel segno.Anche se, non è detto che tutti riescano a comprendere il binomio arte-impresa.
EliminaVIVIANA DE ROSA
Concordo: non tutti sono in grado di cogliere ma sono sicuro che sia voluto, sia una scelta di marketing, d'altronde si tratta di superauto di un brand di lusso, il target è elitario. Infine dei sottotitoli o delle didascalie avrebbero interrotto la fluidità dello spot, oltre che risultare banali, oserei dire volgari...
EliminaErrata Corrige:
RispondiEliminaun insegnante (o l'insegnante)
Noto che la voce MOOC non è presente tra le etichette; a parer mio è degna di nota (quale modalità di formazione a distanza). Al seguente link una rassegna di alcune piattaforme M.O.O.C. in italiano:
RispondiEliminahttps://www.socialacademy.com/academies/start-tutorial/posts/le-10-migliori-piattaforme-mooc-in-italiano-e-come-puoi-utilizzarle-per-la-tua-formazione
Nicola Cacchione
In merito all'argomento "problem solving", ritengo utile segnalare il libro "Sei cappelli per pensare", di Edward De Bono.
RispondiEliminaIn esso, l'autore propone di "scomporre il nostro modo di pensare, affrontando un aspetto alla volta. Si tratta di interpretare
ruoli fissi (i cappelli) che incarnano diversi punti di vista, anche quello più lontano dalla nostra indole; questo ci libera dagli schemi creati dalla posizione o dal carattere, permettendo agli ottimisti di esprimere pensieri negativi o ai razionali di provare a essere creativi. Un metodo semplice" e divertente che consente di comprendere anche come ragionano gli altri e che
ci insegna a non difendere incondizionatamente le nostre idee e a giudicare negativamente quelle che non ci appartengono.
Fabio Testa.
Grazie per i vostri commenti! Mi fa piacere che stia crescendo una nuova generazione di insegnanti e che questo corso sia una occasione di conoscenza e di scambio. A domani per l'ultima lezione! fb
RispondiEliminaSegnalo un "editor di scrittura collaborativa" dal nome Framapad, un'esperienza in una scuola francese. Per saperne di più:
RispondiEliminahttp://scuola.linux.it/
Anki il programma per imparare, che rende facile ricordare le cose. Poiché è molto più efficiente rispetto ai metodi di studio tradizionali, usandolo puoi ridurre notevolmente il tempo dedicato allo studio, oppure aumentare notevolmente la quantità di nozioni imparata.
RispondiEliminahttps://ubuntulandia.blogspot.it/2018/02/guida-alluso-di-anki-il-programma-srs.html
Il famoso e premiato videogioco Assassin's Creed è stato rivisitato da un team di archeologi e storici al fine di renderlo un innovativo strumento per la didattica della storia (per ora tratta solo di Antico Egitto).
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/tecnologia/videogiochi/18_febbraio_23/assassin-s-creed-storia-studiata-videogiochi-che-pare-funzioni-51946816-1880-11e8-a37e-e40916900f33.shtml
Francesca Iafelice