sabato 26 febbraio 2011

Il nuovo ed il vecchio faro di Ancona

Un'ora di sosta e due passi al parco del Cardeto... qualche foto per poter vedere un luogo che mi è caro anche quando sono via... Il libro di Enrica Simonetti (Luci ed eclissi sul mare. Fari d'Italia, Laterza, Roma-Bari, 2005) non offre una descrizione particolarmente ricca. Come testimoniato dalla lapide posta alla base del vecchio faro, la costruzione è stata terminata nel 1860 (ma il pannello didattico realizzato dal Parco del Cardeto anticipa al 1859). Il nuovo faro è stato realizzato nel 1965 in una posizione lievemente più arretrata rispetto alla cima del colle: scelta comprensibile vista la franosità del luogo. Interessante nota della Simonetti sulla costruzione accanto al nuovo faro "Un segnalamento a fasce bianche e nere è invece il fanale del porto e resiste dal 1940" (p. 220).
Qui le foto:

venerdì 18 febbraio 2011

Paolo Jedlowski/Racconto come dimora

Paolo Jedlowski, Il racconto come dimora. Heimat e le memorie d’Europa, Bollati Boringhieri, Torino 2009
Appunti di lettura
Provando a sintetizzare i nuclei concettuali in modo molto schematico al punto da sacrificare la ricchezza di quanto letto...

1. Sull’esperienza e sul suo legame con il narrare
Concezione dell’esperienza: “L’esperienza non è semplicemente quello che viviamo: è anche il processo che nella memoria connette i vissuti e li dota di senso. Ha qualcosa di un perdersi e di un ritrovarsi. L’esperienza compresa assomiglia a un tornare presso di sé, e questa comprensione si giova della facoltà di narrare” (p. 5, vedi anche p. 18). In tal senso viene ripresa la posizione di Bruner. Interessanti i riferimenti a Benjamin (p. 18). Bella descrizione della frammentazione dell’esperienza e, successivamente, della necessità di individuare forme di ricomposizione: “l’intera vita quotidiana che tende a configurarsi come una successione ininterrotta di urti, collisioni, eventi la cui sequenza è reversibile e poco necessaria come i colpi dei dadi sul tavolo da gioco. La vita diventa un prestissimo, dove poco o nulla ha tempo e modo di sedimentare. Il vissuto si fa frammentato: differenti momenti giacciono gli uni a fianco degli altri senza che sia possibile (o quanto meno senza che sia facile) collegarli fra loro” (p. 22).

2. Sulla dimensione comunitaria e intersoggettiva del narrare
Importanza della figura del destinatario pp. 30-31 e del capitolo sulle Comunità narrative pp. 32-38. Interessante il riferimento a Esposito: communitas da munus (p. 33) e quindi comunità narrative legate dall’obbligo creato dalla reciprocità del dono. Distinzione tra racconti egemoni e racconti critici p. 36 (contro le visioni ingenue delle comunità narrative). Legame con la sfera pubblica (p. 38 ss). Flussi comunicativi circolari (pp. 59). Inevitabile dimensione intersoggettiva e comunitaria del racconto: “il fatto è che la mia esperienza non è soltanto ciò che io ho vissuto: è quello che ho vissuto con altri […] ogni racconto autobiografico serio si svolge al di là della vita del soggetto che narra” (p. 86). Il racconto è “un riconoscimento della mia singolarità e della contingenza. Ma apre anche a ciò che trascende la mia finitezza” (p. 87).

3. Funzioni del narrare
Funzione di mediazione del mito, dell’immagine e del racconto (p. 69); creazione di ordine: “la narrativa corregge il disordine di ciò che sperimentiamo, attribuendogli forma” (p. 121).

4. Eccesso di racconti ed importanza del silenzio
Molta bella le osservazioni sull'eccesso di racconti (p. 98) e di memorie di lavoro (p. 106).

“All’ eccesso di stimoli a volte bisogna sottrarsi: così nel silenzio, emergono i propri criteri di scelta riguardo ai discorsi o alle immagini che effettivamente ci importano” (p. 99).

5. Cosa implica il racconto
Forme di riflessione, di estraniazione/distanziamento da sè....riferimento a Bateson, il deutero apprendimento (p. 103). Il paradosso del racconto: ciò che è interno diventa esterno “raccontare significa dunque produrre una certa distanza: il racconto che abbiamo narrato esiste ora la di fuori di noi, lo osserviamo e ci osserva” (p. 123).
Narrare e la metafora della tenda (p. 129): il racconto è come una dimora, ma la dimora è una tenda... davvero una bella metafora.

sabato 12 febbraio 2011

Tra immagini e scrittura: Ah, che rebus!

Sono riuscito a trovare il tempo per visitare, purtroppo velocemente, la mostra, curata da Antonella Sbrilli e Ada De Pirro, Ah, che rebus! Cinque secoli di enigmi fra arte e gioco in italia all’Istituto Nazionale per la Grafica a Palazzo Poli. Ne è valsa la pena: il rapporto tra l’immagine e la scrittura è una questione che mi ha sempre intrigato ed il percorso espositivo mi è sembrato estremamente ricco. Si va dalla riproduzione del ritratto di Lucina Brembate del Lotto, ai classici testi sulle imprese a partire da Giovio, dalla Hypnoerotomachia di Francesco Colonna alla Ars reminescendi di Giovan Battista della Porta, da Agostino Carracci, Stefano Della Bella, Giuseppe Maria Mitelli, a figure come Agostino Nini, incisore marchigiano che mi era sconosciuto, da Maurizio Calvesi e da de Chirico a Maria Ghezzi, altro personaggio scoperto grazie a questa occasione, da Schifano e Pericoli a Sanguineti e Balestrini, e l’elenco è solo parziale…Il catalogo, pubblicato da Mazzotta, offre ulteriori materiali. Il rebus, a chi spesso contrappone immagini e scrittura, si offre, come ricorda Antonella Sbrilli, come “esperienza espressiva […] in bilico fra diventare segno o diventare parola, immagine o narrazione” (p. 11).
Sarebbe davvero interessante approfondire, magari sulla scia di Benjamin, il rapporto fra abbecedari, uso didattico del rebus da un lato e le più ampie modalità di utilizzo delle immagini come mediatore didattico dall’altro. Troppo spesso le immagini sono contrapposte alla scrittura (anche se mi dà da pensare, come osserva Bartezzaghi, p. 18, che oggi nella creazione di un rebus la figura dell’autore è distinta da quella del disegnatore…) riprendendo, da quello che documenta Lina Bolzoni, una tradizione consolidata: “Bembo continuava a sostenere la superiorità della parola sull’immagine” (p. 102). Ricercare la complementarietà tra forme di espressione diversa può rappresentare una pista da seguire. Lorenzo Bonoldi e Federica Pellati ricordano, parlando dell’impresa rinascimentale, che “ciascun simbolo è […] scelto in quanto capace di raccontare qualcosa del suo detentore: un intento, un proposito, un’inclinazione caratteriale o altro. La stessa etimologia del termine sottolinea tale vocazione: la parola impresa deriva dal tardo latino imprensum, participio passato di imprendere, nel senso di “prendere sopra di sé”, “prefiggersi” un intento morale, un precetto o una norma” (p. 106). Esiste un filo che lega l’impresa rinascimentale con la cultura digitale: la creazione di un avatar o anche solo la scelta di una immagine per il proprio profilo o per presentare il proprio blog ha implicazioni identitarie simili…
Qui l'immagine della locandina:

lunedì 7 febbraio 2011

Strumenti per il digital storytelling: ancora Flickr

Riprendendo il post sul medesimo tema, lo aggiorno aggiungendo i link per i lavori realizzati dagli studenti del corso di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento dell’anno 2010-2011. Ho inserito anche i lavori realizzati con il blog:

Flaviuccia88
http://www.flickr.com/photos/flaviuccia88/

Florymar
http://www.flickr.com/photos/57163326@N08/

Bellatrix88
http://www.flickr.com/photos/bellatrix88/with/5241911499/

Natascianuccillo
http://www.flickr.com/photos/natascianuccillo/

Luciana Corona
http://www.flickr.com/photos/senzandataneritornosenzadestinazione/

Antonella 2011
http://www.flickr.com/photos/antonella2011/

Sarapappadopulo
http://www.flickr.com/photos/57023602@N07/sets/72157625472403787/

Puellafg
http://www.flickr.com/photos/56692473@N04/

Chiaragiuliano88
http://www.flickr.com/photos/57092318@N04/?saved=1

Mariassuntacaruso
http://www.flickr.com/photos/56656665@N03/

Giuliani Natalina
http://giulianinatalina.blogspot.com/2010/12/la-mia-esperienza-universitaria.html

Unimolmania
http://www.flickr.com/photos/flet88/sets/72157625527918530/

Nardone.antonella
http://www.flickr.com/photos/nardoneantonella/

Claudia669u
http://www.flickr.com/photos/56736964@N04/page2/

Cinzia399
http://www.flickr.com/photos/58465688@N07/

Yunie24
http://www.flickr.com/photos/yunie24unimol/sets/72157625551884944/

Saragae87
http://www.flickr.com/photos/saragae87/

Francescacolella18
http://www.flickr.com/photos/56650791@N04/

Antonville
http://antonvill.blogspot.com/2010/12/hai-voluto-la-biciclettae-mo-pedala.html

AndreinaR
http://www.flickr.com/photos/270362/

Emanuela.derenzis
http://alwaysfightforyourdreams.blogspot.com/2010/12/i-viaggi-della-speranza.html
http://www.flickr.com/photos/57112705@N04/?saved=1

Virginia.dematteo
http://www.flickr.com/photos/virginiadematteo/

Testa.adriana
http://www.flickr.com/photos/adriana88

Abate_valentina
http://www.flickr.com/photos/56644427@N06/

Saretta87
http://www.flickr.com/photos/56616840@N07/

Fanelliannalisa
http://www.flickr.com/photos/56884825@N08/

Aessia
http://www.flickr.com/photos/alessia2011/

Maddalenaspidalieri
http://www.flickr.com/photos/cesempreunaprimavolta