Ho letto un bellissimo libretto di Daniel Pennac, dal titolo Una lezione d'ignoranza (Astoria, Milano 2015). Si tratta della lectio magistralis per il conferimento della laurea ad honorem (immagino in scienze della formazione) da parte dell'università di Bologna. Merita di essere letto e regalato. Visto i racconti degli studenti del corso di didattica, riporto questa citazione:
"quel nuovo venuto, infatti, apre una finestra sul futuro"
"questo forse intendiamo quando, molti anni dopo, ricordiamo la maestra,il professore, l'educatore o il mentore che 'ci ha cambiato la vita'. Riconosciamo che senza di loro non saremmo ciò che siamo. E ci diciamo anche che non li dimenticheremo mai. In realtà, non li abbiamo mai dimenticati. Uno degli aspetti più toccanti dei nostri ricordi è l'immagine intatta che serbiamo di loro. Ne abbiamo nitida in mente la voce, lo sguardo, i gesti, l'abbigliamento, le manie, l'esatto volume che il loro corpo occupava in classe" (pp. 2-3).
Notevole come descrive la contrapposizione tra l'insegnate da un lato e il demagogo dall'altro...